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Società

Persone scomparse, esiti diversi – VI parte

Torniamo agli adulti

Marina Arduini

Marina è una grintosa commercialista frusinate trentasettenne che, il 19 febbraio 2007, prende la macchina per recarsi al lavoro nel proprio studio e non farà più ritorno. Complicate relazioni sentimentali, commiste a storiacce di prestiti a qualcuno a cui lei teneva, ma insolvente, non hanno portato finora a nulla.

Marisa Comesatti

Marisa, sessantunenne vedova e nonna di Laigueglia, il 21 febbraio 2014 non va, come sempre, a badare ai nipotini. La sua auto viene ritrovata in un parcheggio a san Bartolomeo a Mare. Le due figlie protestano che non sia stata svolta alcuna indagine, prima dell’archiviazione come scomparsa volontaria. Marisa aveva perduto un’altra figlia in un incidente e arrotondava pulendo le case vacanze in riviera: si stabilisce che fosse stanca della routine e abbia cercato svago senza rendere conto a nessuno.

Rita Pennetta

Rita, due figlie, fresca di trauma per la morte della madre, entra in stato confusionale da una parrucchiera, in quel di Rende, il 6 ottobre 2009, poi si perde; un suo accompagnatore si dirà dispiaciuto di questa situazione, anche se tutti gli sguardi erano puntati su di lui. La davano in giro per Milano.

Maria Chindamo,

Maria, 44 anni, imprenditrice di Limbadi – Vibo Valentia, mamma di tre figli, lascia il marito, che si suicida; un anno dopo, il 6 maggio 2016, la sua Dacia viene trovata vuota, aperta e sporca di sangue davanti alla tenuta agricola di famiglia. Unico testimone, non molto utile, è un contadino dipendente dei Chindamo, Gheorghe, poi accusato di manomissione dell’impianto di sorveglianza. E’ subito partita la pista della vendetta della famiglia del marito, frutto di una mentalità arretrata, ma noi non crediamo a questi tribalismi, in era post moderna. Oggi la sorte della donna è ancora ignota, ma alcuni pentiti, nel 2021, hanno parlato di un boss del narcotraffico, irritato dal fatto che la Chindamo non volesse cedergli dei terreni.

Natalina Papandrea

Roccella Jonica, 17 novembre 2017: la quarantunenne Natalina, venuta via da Milano con una bambina piccola, non sembra essersi troppo riadattata al paese, comunque ha preso l’abitudine di passeggiate antelucane in spiaggia; durante una di queste, scompare e di lei resterà solo l’ombrellino (della figlia) che si era portata dietro. Per ora, nessuna novità, a parte i sospetti sull’ex egiziano della donna, padre della sua bambina.

Luigi Celentano

Dopo anni, si è ancora in cerca di Luigi, soprannominato “Giggino” Wi Fi, ventenne sparito nel 2017 da Meta di Sorrento (non lontano dai luoghi dell’omonima Angela): un tipino errabondo, in un caso molto amato dalla Sciarelli, che ne ha spesso ospitato l’esuberante madre. Si è parlato di bullismo verso il giovane, che tingeva i capelli e portava lenti a contatto colorate; di aderenze col mondo dei combattimenti clandestini; di strani giri a Milano; ma soprattutto di contrasti col patrigno, che non gli mollava un euro, tanto che il disoccupato ragazzo girava in cerca della connessione gratuita, da qui il soprannome. Il papà di “Giggino” è un eccentrico personaggio che si dichiara desolato per l’abbandono del figlio, l’unico che si preoccupasse di lui.

Emanuele Arcamone

A Milano veniva segnalato, per un periodo, un altro giovane campano: il ventitreenne Emanuele, studente di ingegneria all’ateneo di Napoli, descritto come un genio matematico, che saluta la famiglia e scompare da Ischia nel maggio 2013. Il padre, alla guida del suo autobus, lo stesso giorno aveva creduto di intravederlo camminare sul marciapiede, ma non pensava certo a una fuga. In casa trovano telefono, portafoglio e un biglietto con la scritta “vento in poppa”. Due recenti lutti familiari avevano depresso Emanuele, ma ciò non sembra tuttora spiegare un’eclissi volontaria. A parte il delirante messaggio di uno sciacallo che se ne dichiarava l’assassino, pista presto abbandonata, ad oggi non si hanno notizie.

Paola e Rosalia

Paola Costantini e Rosalia Molin, zia e nipote, si sono dissolte nella romantica cornice di Burano nel 1991. Nel 2014 si è tornati a parlare di loro, con riferimento a un ex violento e a presunti seppellimenti sotto cabine di un lido balneare, senza esiti concreti. L’indagine è stata archiviata nel 2021.

Cristina Golinucci

Cristina è una giovane attivista cattolica di Ronta – Cesena, che il primo settembre 1992 parte con la sua Cinquecento, dicendo di recarsi presso il suo padre spirituale, dei Frati Minori Cappuccini, in una località poco fuori. Verrà trovata solo l’utilitaria posteggiata davanti al convento. Negli anni si è puntato il dito su alcuni extracomunitari, ospitati dai monaci che si sono decisi a collaborare solo molti anni dopo, permettendo l’esplorazione dei sotterranei, rivelatasi inutile.

Paolo Adinolfi

Adinolfi è un magistrato conosciuto per la dirittura morale. Opera a Roma, nel settore fallimenti, è sposato, ha due figli e si occupa dell’anziana madre. Sabato 2 luglio 1994 esce dalla sua casa di Vigna Clara, adducendo commissioni da svolgere, e non vi rientra. In situazioni del genere è facile la tentazione di spulciare nelle indagini di cui l’inquirente si occupava. I familiari hanno sempre lamentato il disinteresse dei colleghi del giudice, ma alla fine è andato tutto in conto alla Banda della Magliana, panacea di ogni

Carmen Gueye

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