Il 25 aprile? Lo festeggerò quando tutti faranno i conti con la storia e con l’accaduto reale, con quel che veramente avvenne e non come la vorrebbero far passare. Conti senza sconti, perché non festeggio chi osanna i criminali di Giuseppina Ghersi, di Schio, e dei 70mila trucidati in quello che fu definito il triangolo della morte. Non festeggio il criminale partigiano Teppa, al secolo Valentino Bortolaso; non festeggio il vile Bruno Fanciullacci, passato alla storia come l’assassino di Giovanni Gentile.
Non festeggio chi si uccise tra di loro, come Porzus insegna, men che meno chi ha tappato le foibe per 60 anni. Non festeggio e tenetevi pure le vostre strade e piazze dedicate ai banditi, tenetevi i vostri libri sporchi di menzogne, tenetevi le vostre medaglie dorate col sangue dei vinti.
La storia la scrive chi vince, così ripeteva Aristotele, ma finché non sarà riscritta con l’inchiostro della verità, finché ognuno non ammetterà le proprie colpe ed i propri crimini, per me, il 25 aprile, sarà solo la ricorrenza del mio onomastico.
Buon San Marco a tutti.
Marco Vannucci