La notizia della morte di Helmut Berger ha lasciato sconcertati i suoi fan di tutto il mondo. L’attore austriaco, conosciuto soprattutto per le sue interpretazioni sotto la direzione di Luchino Visconti, è scomparso improvvisamente nella sua città natale di Salisburgo, all’età di 78 anni, a pochi giorni dal suo 79° compleanno.
Berger aveva iniziato la sua carriera come comparsa cinematografica a Roma, ma la sua fortuna arrivò grazie a Visconti, che lo scoprì e lo fece diventare il suo protetto. Il regista, che aveva 38 anni più di lui, gli diede la sua prima parte importante nel film “Il Gattopardo” nel 1963, in cui Berger interpretava il ruolo di un giovane aristocratico dall’aspetto androgino.
Ma è stato con il film “The Damned”, del 1969, che Berger ha ottenuto la sua consacrazione internazionale. Nel ruolo del bel giovane al fianco di Charlotte Rampling, Berger ha brillato per la sua bellezza inquietante e la sua interpretazione profonda. Successivamente, ha interpretato il folle re di Baviera in “Ludwig II”, sempre sotto la direzione di Visconti, e ha lavorato accanto a Burt Lancaster in “Violence and Passion”, dove ha messo in mostra il suo lato più provocatorio e sensuale.
Nonostante il successo ottenuto grazie ai suoi ruoli cinematografici, Berger ha avuto problemi personali nel corso degli anni. Ha continuato a lavorare, cercando di reinventarsi attraverso apparizioni in talk show e in spettacoli televisivi, ma la sua fama è stata sempre legata agli anni dell’età dell’oro del cinema italiano.
La scomparsa di Helmut Berger è stata un duro colpo per i suoi fan e per il mondo del cinema. Con la sua bellezza androgina e la sua interpretazione profonda, l’attore austriaco ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema e nella cultura popolare. La sua eredità artistica continuerà a essere apprezzata e ammirata per sempre.