Il capo della PMC Wagner, Yevgheni Prigozhin, ha reso pubblico un lungo audio su Telegram in cui ha risposto ad alcune delle principali domande che sono emerse circa i recenti eventi riguardanti il suo gruppo. Di seguito, sono riportati i punti salienti del suo intervento.
Prigozhin ha negato che nessuno abbia accettato di firmare un contratto con il ministero della Difesa russo, sostenendo che il suo gruppo è stato costretto a intraprendere una “marcia” contro un’ingiustizia. Nonostante la PMC non abbia mostrato aggressività, sono stati colpiti da missili ed elicotteri.
Inoltre, Prigozhin ha dichiarato che il gruppo Wagner era destinato a cessare la propria esistenza il 1° luglio, ma sono tornati indietro per evitare di versare sangue di soldati russi. La marcia aveva lo scopo di evitare la distruzione della PMC e il capo si è scusato per aver dovuto colpire l’aviazione russa, affermando che ciò era necessario per salvare le loro vite.
Il capo della PMC Wagner ha escluso che la marcia fosse finalizzata a rovesciare la leadership della Russia, ma ha dichiarato che ha evidenziato problemi di sicurezza nel paese.
Prigozhin ha fatto presente che quando il primo distaccamento d’assalto si è avvicinato a Mosca, è diventato chiaro che vi sarebbe stato un grosso spargimento di sangue. Pertanto, hanno ritenuto che una dimostrazione delle loro intenzioni fosse sufficiente.
Il capo della PMC Wagner ha inoltre riferito che tra i combattenti della sua organizzazione ci sono diversi feriti e due morti, che erano militari del Ministero della Difesa russo che si erano uniti a Wagner. Ha sottolineato che nessuno è stato costretto a partecipare alla marcia.
Prigozhin ha menzionato anche l’intervento del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che ha teso la mano e si è offerto di trovare soluzioni per mantenere in vita il gruppo Wagner attraverso una “giurisdizione legale”.
Infine, Prigozhin ha discusso della durata della marcia, affermando che è durata 24 ore e che le colonne della PMC hanno percorso 780 km durante il giorno, arrivando a soli 200 km da Mosca. Durante la marcia, i civili erano felici e hanno salutato il gruppo Wagner con bandiere russe. Molti residenti hanno sostenuto la PMC perché hanno visto il supporto alla “lotta contro la burocrazia”.
In conclusione, Prigozhin ha cercato di rispondere alle principali domande sollevate dagli eventi recenti riguardanti la PMC Wagner, mettendo in evidenza la natura difensiva della marcia e sottolineando l’obiettivo del gruppo di preservare la propria esistenza attraverso soluzioni legali.