“Se il Governo Meloni non interviene in modo concreto, per i prossimi anni i prezzi dei carburanti e la situazione commerciale energetica italiana sarà ingestibile” le dichiarazioni del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia sui continui rincari dei prezzi dei carburanti sulla Rete italiana di distribuzione.
Continua Marsiglia “E’ inutile che parliamo di speculazioni, di Medio Oriente e di altre situazioni che, anche se di fondamentale importanza, senza una Politica Energetica ed una riforma strutturale dell’Energia in Italia, sono solo chiacchiere al vento a danno dei cittadini. Stiamo assistendo solo ad uno ‘scarica barile’ tra Ministeri e noi operatori dell’Oil & Gas criminalizzando le Compagnie Petrolifere ed i Gestori di impianti. La realtà è un’altra, nessuno interviene sulle falle del sistema Italia in campo di energia ed in questo modo il nostro Paese è vulnerabile ad ogni situazione di criticità“.
Del resto varie sono le conseguenze del caro carburanti. Innanzitutto è un impatto diretto sulle famiglie e sulle attività economiche. Il carburante rappresenta una componente essenziale dei costi di produzione di molte aziende e il suo aumento può portare ad un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi offerti. Ciò significa che i consumatori si trovano ad affrontare costi più alti per gli alimentari, i trasporti e molti altri prodotti di consumo.
Inoltre il caro carburanti rappresenta un ostacolo allo sviluppo di un’industria automobilistica sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Le vetture elettriche e i carburanti meno inquinanti sono costosi e spesso poco accessibili ai consumatori a causa anche del caro dei carburanti tradizionali.
In merito al Piano Mattei per l’Africa annunciato nel discorso programmatico alle Camere dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni lo scorso anno “C’è l’impressione che si sia esagerato invocando Enrico Mattei, anche perchè il fondatore dell’ENI aveva a cuore principalmente l’Italia. A nostro avviso qui si ha a cuore l’Africa con importanti accordi ma le aziende italiane dell’Oil & Gas sono abbandonate e prive di operatività e di sviluppo. Giorgia Meloni ha in mano le nostre osservazioni da Gennaio 2023, l’importante e che qualcuno le analizzi, altrimenti altri dossier dimenticati, ed i cittadini ne fanno le spese” conclude la nota della Federpetroli.