Questa mattina a Trento è stata inaugurata l’iniziativa riguardante le giornate dedicate a “Una rosa per Norma”, un momento di commemorazione per ricordare l’assassinio di Norma Cossetto. Norma era una studentessa istriana, violentata, uccisa e gettata nelle foibe dai titini.
L’evento è stato reso possibile grazie a Maurizio Puglisi Ghizzi, coordinatore di C10f Trentino Alto Adige, a Stefano Selem del “Comitato familiari delle vittime giuliane, istriane, fiumane e dalmate” e al consigliere comunale Pino Urbani. Insieme, hanno voluto ricordare non solo la tragica storia di Norma, ma anche tutti coloro che sono stati uccisi o costretti a fuggire, con la sola “colpa” di essere italiani.
È stato particolarmente significativo il gesto del vicepresidente del Consiglio Comunale Vittorio Bridi, che ha voluto partecipare a questa importante iniziativa. La sua presenza ha dimostrato il sostegno e l’impegno delle istituzioni nel non dimenticare e nel mantenere viva la memoria di tali tragedie.
L’iniziativa proseguirà nel pomeriggio, con appuntamenti a Laives, Bolzano e, infine, a Storo.
Norma Cossetto era una ragazza, una 23enne italiana di origine istriana, intenta a preparare una tesi di laurea sul particolare terreno dell’Istria, ricco di bauxite. Una normale studentessa di lettere e filosofia, con la voglia di occuparsi della geografia della sua amata terra natale.
Una ragazza, una donna che nel corso di uno dei combattimenti più crudi e sanguinolenti della storia mondiale aveva il coraggio di girare in bicicletta per tutta l’Istria pur di completare i suoi studi e diventare – in un’epoca in cui si voleva piuttosto vedere le donne a casa – un’insegnante, magari crescendo sotto l’ala protettiva di quell’Arrigo Lorenzi, suo relatore presso l’Università di Padova.
Una ragazza, una donna, che è stata non solo uccisa per la sua etnia e per le sue idee politiche, trasmesse da una famiglia con un ruolo politico di rilievo nel mondo fascista. Norma Cossetto è stata seviziata e stuprata su di un tavolo qualsiasi, prima di essere gettata forse ancora viva in mezzo ad altri italiani in quella foiba di Villa Surani.
La commemorazione di Norma Cossetto e di tutte le vittime è un modo per onorare la loro memoria e per ribadire che non possiamo permettere che eventi simili si ripetano. Dobbiamo fare in modo che la nostra storia sia testimone di quanto è importante la pace, la convivenza e il rispetto reciproco.
L’iniziativa “Una rosa per Norma” ci ricorda che dobbiamo sempre essere vigili e pronti a combattere ogni forma di odio.