Sulla vicenda della nuova Giunta provinciale il Gruppo consiliare del PD Trentino esprime fatica “a trovare le parole per commentare la vicenda politica legata alla formazione della nuova Giunta Fugatti, certi che uno spettacolo così indegno e un tale disprezzo verso le Istituzioni dell’Autonomia non abbia precedenti”.
Ad affermarlo in modo congiunto i Consiglieri Michela Calzà, Andrea de Bertolini, Mariachiara Franzoia, Lucia Maestri, Alessio Manica, Francesca Parolari e. Paolo Zanella
Le loro critiche innanzitutto sono partite dalle dimissioni della Consigliera Zanotelli, fatta dimettere per poi essere ripescata come Assessore, “lei che tecnica non è e che fino a pochi giorni fa Assessore lo era già ma politico. Altro che manuale Cencelli, qui non solo si distribuiscono poltrone ma se ne creano pure di nuove con trucchetti a dir poco patetici”.
Il Gruppo consiliare del PD Trentino nella nota diramata ha voluto ricordare che il legislatore ha previsto la possibilità di integrare la Giunta con competenze tecniche non reperibili tra gli eletti. A loro avviso vi è un’incongruenza dato Fugatti invece ha usato questa previsione “con una scelta che trasuda arroganza, spregiudicatezza, uso padronale delle istituzioni, per portare in Giunta un leghista in più e per sfamare le bramosie di potere dei suoi alleati. Il tutto mancando di rispetto agli elettori che nemmeno un mese fa hanno eletto un Consiglio provinciale e che se ne ritrovano uno diverso ancora prima che la Legislatura abbia inizio. E poi si chiedono pure perché le persone non vanno a votare…”
Una situazione che di partenza era già criticabile da parte del PD Trentino, ma che a loro avviso si è aggravata a meno di due ore dalla Conferenza stampa di presentazione della Giunta con un comunicato di FdI che annuncia il ritiro dei propri Assessori dalla Giunta medesima, perché non soddisfatti dei ruoli e delle competenze loro assegnati. “È evidente – affermano i Consiglieri del Partito Democratico – che tra Lega e FdI c’era un patto, siglato a Roma, ed è altrettanto evidente che Fugatti ha deciso di non rispettare quel patto. Il risultato è, nei fatti, l’avvio di una Legislatura con una Giunta di minoranza, già abbandonata da FdI, che però è la forza che ha garantito a Fugatti la rielezione. Come abbiamo sostenuto spesso la coalizione di destra non era legata da un progetto di governo del Trentino, da un’idea condivisa di futuro per la nostra Autonomia, ma solo dal desiderio di potere. Il dibattito dei giorni scorsi – tra vicepresidenza, deleghe e possibili ripescaggi tra i non eletti – chiarisce bene quanto la coalizione che sostiene Fugatti sia inaffidabile e inadeguata a governare il Trentino e a tutelare la nostra Autonomia”.
Il Gruppo consiliare ha poi concluso la sua dichiarazione affermando che: “A chiudere il cerchio, come se non bastasse, c’è anche la distribuzione delle competenze, uno spezzatino senza senso fatto per scontetare tutti e non accontentare nessuno – ma soprattutto per indebolire FdI – che non può che lasciarci ancora più basiti ma soprattutto preoccupati per le sorti del Trentino”.
Nella foto Alessio Manica, Consigliere riconfermato del Partito Democratico