Nessun incontro tra Filippo Turetta e i suoi genitori, ad affermarlo Tgcom24 che ha anche aggiunto che la famiglia di Giulia Cecchettin è pronta ad opporsi all’ipotesi – ventilata in queste ultime ore – secondo cui il giovane possa ricorrere alla strategia difensiva del “vizio di mente”.
Una strategia non del tutto anomala in Italia dato che questa viene solitamente utilizzata in molti casi di omicidio, con l’obiettivo di ridurre la pena del condannato che ha commesso il fatto a causa di una presunta malattia mentale o disordine psichiatrico.
Solamente qualche giorno fa, così come riportato da Ansa.it, vi è stato il caso di un uomo che è stato assolto dalla Corte d’assise di Rimini perchè gli è stato riconosciuto un vizio totale di mente. Nei suoi confronti è stata però disposta la permanenza in via definitiva alla Rems (la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) per 20 anni.
Era stato lo stesso pubblico ministero che aveva richiesto l’assoluzione dell’imputato per infermità mentale sulla scorta della perizia psichiatrica. Polemiche in aula da parte della famiglia della vittima, alla lettura della sentenza: in particolare la figlia della donna ha dichiarato che in questo modo “si uccide mia madre due volte”.
Filippo Turetta intanto, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ammesso le sue responsabilità circa il delitto, ma non ha fornito alcuna spiegazione sulle motivazioni che l’hanno spinto ad agire in quel modo.
Nel frattempo, così come detto ad inizio articolo, l’incontro tra Turetta e i suoi genitori è stato rimandato. Anche se non è stato specificato il motivo per cui la coppia non si è presentata all’appuntamento con l’avvocato di Turetta per il colloquio, è certo che il giovane dovrà affrontare per ora da solo la realtà delle accuse che gli sono state mosse e il dolore delle famiglie coinvolte in un omicidio che ha scosso l’opinione pubblica italiana.