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La Memoria del passato, seme per il Futuro

Sabato 2 dicembre a Villa Agnedo, nel centro sociale, si è svolta la conferenza “Memoria del
passato, seme per il futuro
”. L’evento non è stato preceduto da alcun articolo di giornale o
comunicato dei media locali, ciò nonostante, ha visto una ampia partecipazione di pubblico.


L’ottima organizzazione della serata ha avuto per protagonisti i paracadutisti della Valsugana, in
particolar modo Claudio Rozza e Silvano Pontalti. Quest’ultimo autore di un filmato incentrato sui
paracadutisti valsuganotti combattenti nella Seconda Guerra Mondiale e quelli andati avanti negli
anni successivi.

Claudio Rozza, autore di una minuziosa ricerca negli archivi ministeriali dei fogli
matricolari dei numerosissimi parà nati nei vari paesi della Valsugana e del Tesino. La passione di
Rozza per la memoria storica lo ha portato a vagliare migliaia di documenti e a scovare le
vicissitudini militari di una generazione di giovani semplici ma generosi, umili ma eroici nelle gesta
guerriere che li hanno caratterizzati.

Molti di loro hanno combattuto in Africa Settentrionale e nei
campi di battaglia fra le rocce e le sabbie infuocate di El Alamein hanno conquistato numerose
onorificenze. Le loro medaglie arricchiscono il Labaro della Sezione paracadutisti di Trento, uno
dei Labari più medagliati d’Italia. Nella serata sono stati tutti ricordati, uno per uno, per rendere
loro omaggio a memoria imperitura.

Un dovere non dimenticarli e la cosa è stata molto apprezzata
dai famigliari presenti alla conferenza. Per quattro di loro, Rozza ha letto le vicende
particolareggiate della loro esperienza militare, inquadrandoli nel contesto storico in cui si erano
trovati ad operare. Per tutti è stato sottolineato il senso del dovere e dell’onore che li
contraddistingueva, molto probabilmente frutto di un DNA famigliare derivante da genitori vissuti
sotto un Impero che trasmetteva l’onore ed il dovere verso la Patria come valori fondamentali della
Tradizione.


Rozza ha sottolineato che la sua ricerca storica continua e che è sicuro dell’esistenza di altri
paracadutisti cui tributare il riconoscimento del ricordo, perché la memoria del passato è il seme
del futuro.

Flavio Gazzina