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Cultura

La stella cometa di Gesù non esiste, almeno pare

La suggestione di Giotto, che interpreta il messaggio del presepe con la stella che guida il cammino, rappresenta la Cometa di Halley, ma purtroppo essa non è mai passata su Nazareth tra i 7 a. C. e l’anno 0. Nella Cappella degli Scrovegni di Padova, quindi, ci sarebbe un bel affresco di Giotto, la Natività di Gesù, del 1303, che però sarebbe frutto di fantasia e non attinente la situazione. Nessuna cometa. Quella che hanno seguito i Magi non può essere nemmeno una supernova, che risulta essere elencata tra i fatti del cielo straordinari che sarebbero databili in altro modo, ma pur sempre non compatibili. Il dipinto della Natività è frutto di ingegno e arte, non ci sono riferimenti scientifici. Il grande fascino delle comete è la live che ha messo in scena oggi il Museo delle Scienze di Trento.

Science Show – Il mito della cometa
8, 10, 16, 24, 27, 28, 29, 31 dicembre 2023, ore 11.30, 13, 15 e 16.30
1 gennaio 2024, ore 15 e 16.30
2, 3, 4 gennaio 2024, ore 11.30, 13, 15 e 16.30
Com’era il cielo notturno migliaia di anni fa?

Nel periodo considerato del Seicento, con il positivismo, era necessario cancellare molte storture e per questo furono preso di nuovo come riferimento dei dati reali, che non erano quelli tradizionali: Gesù non sarebbe nato sotto una cometa, ma in una notte che non è stata nemmeno precisamente individuata. Si tratterebbe di un errore di calcolo, che possiamo però rettificare cercando di trovare dati storici, ad esempio quando Re Erode era in vita e cosa faceva.

La luce di cui noi portiamo tradizione sarebbe quella della sovrapposizione tra Giove e Saturno, nella costellazione dei Pesci, un evento raro, una serie di elementi simbolici mica da ridere, un fatto tanto raro da aver portato 3 astrologi saggi a percorrere migliaia di chilometri da tre diverse nazioni, non a caso, per arrivare in un punto simbolico dove sarebbe dovuto o potuto accadere qualcosa di importante. La stella cometa quindi, simbolo del Natale per eccellenza, sarebbe posticcia: la notte più lunga dell’anno non sarebbe dunque il 25 dicembre dell’anno zero, ma il 21 dicembre del 7 avanti Cristo.

Di stelle comete se ne sono viste alcune, oltre Halley ad esempio c’è la Hale Bopp, ma nessuna è stata avvistata nell’anno zero. Nel 1603 Keplero rimase stupito da una congiunzione tra Giove e Saturno, e il fatto si era ripetuto per tre volte, in autunno, inverno e in primavera. Un altro elemento mistico non da poco, che confermerebbe essere proprio questo l’evento ricorrente nei secoli che possiamo individuare nella luce del cielo anomala, che ci porta dritti, dritti, al fascino mistico del Natale.

Il motivo per cui Giotto avrebbe invece rappresentato la stella con le due tipiche code, quella sublimata dal gassoso e quella delle polveri, sarebbe invece da ascrivere al fatto che Giotto aveva visto solamente quel tipo di fenomeno celeste e, come abbiamo detto altrove, se si tratta di un fenomeno che non corrisponde, bisogna cercare oltre e forse un giorno ci saranno delle risposte certe, in merito. MC