Uso la metafora del titolo, ispirandomi a Kant, per raccontare quanto di vero possa esserci nella ragione popolare, nel famoso passa parola o nell’altrettanto usato “si dice”. Sia chiaro: la scienza è scienza e non una teoria farlocca, ma quanto di vero potremmo attingere dalla fantasia popolare? Quanto di vero esiste nelle cure della nonna oppure, perché no, pure nelle superstizioni? Ma se per la stragrande maggioranza delle superstizioni avessi ben da ridire e contraddire, storia alla mano, coscientemente ammetto l’arrendevolezza di fronte a fatti inspiegabili laddove il mio piccolo sapere diventa nullo perdendosi nella follia dell’evidenza.
Non è un mistero come il sale caduto sul pavimento sia portatore di sventura… per i beoti creduloni. Il valore del sale, per il sillogismo la definizione salario significa paga, data la preziosità equivaleva alla moneta di scambio nel medioevo; cadendo perdeva la purità per il contatto con lo sporco, e con essa il valore. Da qui la superstizione malevola. Idem dicasi per l’olio versato sulla tavola. Sempre nel medioevo s’usava la cosiddetta “cena della pace”, un convivio come ultima ratio tra due o più castellani, in discordia tra loro, per tentare una rappacificazione ma se uno dei castellani non avesse trovato un accordo versava l’olio sopra la tavola ad intento di una dichiarazione di guerra. Va da sé come, da allora, il gesto dell’olio versato sia portatore di sventura. Avrò tempo per soffermarmi ancora, su queste pagine, sulle sciocchezze derivate da un’altrettanta sciocca superstizione, dal gatto nero in poi, ma preferisco soffermarmi sulle scaramanzie di una figura a me cara: mia mamma.
La mia mamma si chiamava Irma. Anzi, si chiama ancora Irma poiché, nel mio cuore, ella vive e vivrà per sempre. Era del 1922. Istruzione? Quinta elementare. Però, attenzione: la licenza elementare di mia madre sono pronto a giocarla con qualsiasi diplomato attuale sicuro di vincere facile, ella sapeva mentre, i ragazzi di oggi, escono dalla scuola più ignoranti di quando sono entrati. Per quest’ultimi, Fibonacci, era il centravanti della Juventus e Goito un mediano di serie B. Non ci credete? Provate ad interrogarli, sicuramente rimarrete sbalorditi. Però parlano tutti l’inglese, così va il mondo, per buona pace di Dante e del Bel Pese dove il sì suona.
Come gran parte delle persone nate nei primi del 900, mia mamma, portava con sé i retaggi ereditati dai secoli passati e tra questi la superstizione, ma pure la ciabatta quando la meritavo. Praticamente tutti i giorni. Per lei, ad esempio, le comete erano segni di sventura. Annunciano la guerra, ripeteva, portano disgrazia. Incredulo, allora come ora, ripensando a quella diceria popolare ho avuto modo di documentarmi e… ops! Il primo a constatarne l’effetto malefico fu niente meno un Rabbino di nome Joshua ben Hananiah per il quale, nel Libro Sacro agli ebrei Tamud, viene attribuita la seguente frase: “esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni, e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi“. Il Rabbino compose questo passaggio nell’anno 66 dopo Cristo. Non è una contraddizione della cometa del Presepe poiché Matteo, nel suo Vangelo, cita una stella a 3 punte apparsa ai Magi. La cometa sopra la Natività fu un’invenzione di Giotto, da egli dipinta nell’affresco della Cappella degli Scrovegni a Padova, nel 1300.
La serie dei terribili eventi, verificatosi a seguito dei passaggi di una cometa, è talmente innumerevole da riempire un intero libro iniziando dal 66 d.C. fino ai giorni nostri. Correva l’anno 70, ovvero 4 anni dopo la profezia del rabbino Hananiah, quando avvenne la prima guerra giudaica con la distruzione del Tempio di Gerusalemme; prendo a caso altre coincidenze inquietanti come nel 1456 funestato dalla guerra contro gli Ottomani nonché per un catastrofico terremoto avvenuto in Italia. Dopo il passaggio della cometa nel 1910 fu la volta della Grande Guerra e la Spagnola… Le concomitanze documentate allarmanti sono oltre 200, una per ogni passaggio avvenuto dal 66 d.C, ma dando credito a documenti meno attendibili potremmo risalire alla notte dei tempi. Nel 2020 contemporaneamente alla cometa Leonard e la C/2022 E3 (ZTF), quest’ultima visibile in questi giorni, abbiamo avuto il covid. Restiamo in attesa per il resto. Che temo avverrà. Non lo dice la cometa, la sta scrivendo la follia degli uomini.
Marco Vannucci