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L’opinione: le balle sul contante

L’Unione Europea vuole solo mettere gli occhi anche nella libertà di spendere e gli ‘’intellettualmente disonesti’’ confondono il contante con il «nero».

Partiamo subito da un presupposto: ogni cittadino ha il diritto di «ricoverare» i propri soldi dove e come vuole: in un investimento, in banca, in una cassetta di sicurezza, in casa o «trasmetterli» ad altri in cambio di merce e/o servizio. E’ ignobile accusare i cittadini di essere contro il progresso a secondo dell’uso, più o meno intensivo, di una «carta di debito». Ogni cittadino ha il diritto di utilizzare il contante per comprare ciò che più gli piace senza essere né controllato né additato al pubblico ludibrio.

Non ho mai capito come ci si possa rassegnare; come, una questione così importante che riguarda la nostra libertà, possa essere ridotta alla semplice battuta (al quanto stupida): «Ma se non hai niente da nascondere, che t’importa? Usa la carta». Cari amici, care amiche, la LIBERTA’ individuale e collettiva sono qualcosa di più grande che «non aver niente da nascondere».

Personalmente non capisco e non capirò mai cosa c’entri lo Stato o la sovra organizzazione di controllo chiamata Commissione Europea con le «carte di debito». Se non che quello Stato che vuole sapere come spendo i miei soldi è uno «Stato comunista» in cui la ‘’proprietà’’ non esiste. E il denaro che possiedo è di mia proprietà! Non è né dello Stato, né della Commissione Europea, né della Banca che dovrebbe servire come ‘’cassaforte’’ in cui custodire e ritirare ad ogni momento e per ciò che ci pare… perché il denaro è nostro.

Ma invece, piano piano, ci hanno portato a credere che il denaro sia loro e che noi lo abbiamo solo in uso. E quel suo ‘’utilizzo’’ dobbiamo sempre giustificarlo. Voglio dare una statistica: l’Istat stima il «sommerso economico», quindi non l’illegale, in circa 270 miliardi di Euro, in termini di PIL il 17%. Ecco dove dovrebbe intervenire lo Stato: questo «sommerso» riguarda cittadini di modesto reddito e non garantiti socialmente. Solo uno «Stato idiota» può dedurne meccanicamente le imposte recuperabili, perché la quasi totalità di esse (minime nel valore, però diffuse a pioggia tra consorzi e enti vari, comuni, provincia, regione) non esisterebbero in un normale Stato con un normale regime fiscale. È di queste tipologie di «evasione fiscale» che l’Agenzia delle Entrate tenta , non riuscendovi, di recuperare. Ma questi cittadini, che al massimo hanno una entrata finanziaria definita ‘’illegale’’ che spessissimo non supera i mille euro o duemila euro al mese, devono poterci pagare il canone d’affitto, la luce , il gas, la rata della macchina e la benzina/gasolio per poter andare a lavorare (spesso sfruttati perché sottopagati) , le spese familiari da tradursi in cibo, le spese mediche e poi dedotte queste SPESE REALI come pensa uno Stato ch’egli possa anche pagare le imposte locali?

I «professori» del ministero dell’Economia e Finanza dovrebbero recarsi alle porte di quelle associazioni caritatevoli che distribuiscono i «sacchetti alimentari» e domandare alle persone che lì si recano «perché lei è qui?» anziché studiare «metodi inutili» per sfilare dalle tasche quell’ultimo spicciolo di contante che gli resta e , continuando così, prima o poi resterà a noi tutti: la maggioranza. Ma non ci accorgiamo che ogni anno, sempre leggendo i dati Istat, la soglia della povertà (e soprattutto anche quella della ‘’povertà assoluta’’) è in aumento?

Oggi tocca il 20 per cento della popolazione italiana! Il 20 per cento su 60 milioni sono 12 milioni… ma anche questo calcolo è sbagliato perché questi 12 milioni non sono sulla popolazione ma su coloro che producono reddito, ovvero su 40 milioni… allora è da dirsi che su 60milioni di una popolazione il Paese regge su 20 milioni circa. Colpa, anche s’essa però qui’ morì fanciulla, l’hanno anche i «media» che confondono il «nero», che oggi è sopravvivenza, (anche dello Stato perché permette di far girare l’economia), con l’evasione fiscale criminale.

Ci dicono che abbiamo, come Stato, un «evasione fiscale» altissima. Ma se l’evasione è così alta, è mai possibile che a Roma NESSUNO si chieda COME MAI??? Oppure è più facile pensare che gli Italiani siano tutti evasori perché in fondo sono tutti malavitosi nell’animo… Facile pure aumentare controlli, cercare di eliminare le banconote, elargire sanzioni, eccetera…ma in questo modo si esaspera semplicemente il “gioco” di guardia e ladri che caratterizza il rapporto che il mondo imprenditoriale ha col mondo fiscale…

Ho un sogno, che so che mai si avvererà… ma, parafrasando un comico napoletano «Annunciazione Annunciazione: dal 1° Gennaio 2025 la tassazione avrà 2 aliquote, secondo i fatturati, che oscilleranno tra il 25 e il 27 percento, e saranno affibbiati 20 anni di galera senza sconti a tutti coloro che fossero tanto imbecilli da continuare ad evadere e farsi beccare».

Sono convinto che le entrate aumenterebbero, il contenzioso si ridurrebbe drasticamente, il costo statale (altissimo) per le riscossioni sarebbe ridottissimo, gli stipendi netti aumenterebbero e con essi consumi e quindi occupazione… e tante aziende non sposterebbero le loro sedi in Olanda o in Irlanda… e noi, noi non saremmo più degli evasori fuorilegge, ma cittadini onesti ben ‘’contenti di pagare le tasse’’ (come disse un ex presidente del Consiglio , Amato , detto ‘’il prof. Sottile’’ che però percepisce circa 40mila euro al mese fra pensioni e emolumenti non tassabili.

Sarò anche ingenuo (ma sognare è anche questo ed è il lato positivo che non potranno mai rubarci), ma vorrei cercare di non essere «fesso» (ovvero lavorare fino ad Agosto per lo “Stato padrone” – ma la barra credo si sia spostata a Settembre – e poi, finalmente, per me).

Ecco, allora, che ci propinano la scomparsa del contante perché lo considerano lo «sterco dei delinquenti», pensano che faciliti operazioni illegali. Io penso di no! Vi è mai capitato di avere una urgenza e necessitare di una somma importante in contanti… mille, duemila, tremila euro… andate in banca e chiederli di prelevarli dal ‘’conto deposito’’ (cioè dalla vostra cassaforte)? Scatta un interrogatorio: «perché?» «cosa deve farci?» e poi, poi «venga domani che dobbiamo chiedere» … ma porca miseria! sono soldi miei ricoverati, messi in custodia in banca.

Vi ricordate quello che è accaduto in Grecia quando l’Unione Europea ha chiuso le banche? Allora chi sono i ladri? I media hanno propagandato questa «falsità di Stato» associando il contante ad una fantomatica colpa che può essere quella di possederlo e utilizzarlo. Ma questi «pennivendoli» sanno leggere una busta paga? Alla fine della busta paga c’è sempre un NETTO e al suo inizio un LORDO e quando viene corrisposto il salario esso è corrisposto al NETTO cioè con tasse e contributi trattenuti. Ed è con quel NETTO che in questo mondo ignobile i quattrini servono e serviranno solo per «pagarsi la libertà», il privilegio più alto degli schiavi. Ecco perché il contante viene oggi colpevolizzato. Ci stanno, se già non lo siamo, schiavizzando giorno dopo giorno.

Lasciatemi dire: disprezzo il «denaro elettronico»! Lo considero moneta da criminalità organizzata. Io voglio essere un uomo libero, voglio essere un CITTADINO e non un consumatore. Voglio gridare VIVA LA LIBERTA’ anche di spendere senza dover render conto su cosa acquisto e perché. Voglio essere libero!

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.