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Economia Politica

Riforma del fisco: rateizzazione e cancellazione automatica delle cartelle esattoriali dopo cinque anni dall’emissione

Cambia la riscossione con la riforma del fisco. Dall’estensione della rateizzazione alla cancellazione automatica delle cartelle. L’obiettivo è l’abbandono dell’attuale sistema di esazione.

Con l’annunciata e ormai prossima riforma del Fisco, finalmente si avrà più tempo per pagare le cartelle esattoriali.

Se, ad oggi, il contribuente può chiedere una rateazione dell’importo iscritto a ruolo fino a un massimo di 72 rate mensili, con le nuove norme fiscali al vaglio del Consiglio dei Ministri, sarà possibile ottenere una maggior estensione della rateizzazione, arrivando fino a 120 rate mensili. E ciò, senza dover giustificare la richiesta di maggior dilazione, dal momento che l’accesso a tale iper rateazione avverrà – come avviene oggi – a semplice richiesta del contribuente.

Altra importante novità prevista è la cancellazione automatica delle cartelle di pagamento.

Per le cartelle inesigibili, per le quali l’Agente della Riscossione non è riuscito a recuperare il credito, è infatti prevista la cancellazione delle stesse, trascorsi 5 anni dall’affidamento del credito stesso all’Ente riscossore, il quale dovrà rimettere il ruolo all’Ente impositore. Naturalmente con delle eccezioni.

Tale soluzione non si applicherà infatti ai casi in cui la riscossione è sospesa e a quelli in cui vi è una controversia tra contribuente ed Ente impositore in relazione al credito o all’esecuzione stessa. Alla cessazione della sospensione o della procedura legale, i termini riprenderanno a decorrere.
Altra ipotesi in cui non si applicherà la cancellazione automatica riguarda il caso di imprese coinvolte in procedure di composizione della crisi: anche in queste situazioni il termine di 5 anni decorrerà dalla fine del beneficio accordato dalla Legge in tali situazioni.

Ulteriore aspetto di grande novità previsto dalla riforma fiscale riguarda il periodo di validità della cartella esattoriale.

Il termine di efficacia è uguale per tutte le cartelle esattoriali: scaduto, infatti, 1 anno dalla sua notifica senza che sia stata incominciata la riscossione, non è più possibile procedere al pignoramento, ma sarà necessaria una nuova notifica.

Con l’annunciata riforma, invece, il termine di efficacia verrà elevato a 3 anni. Ciò per concedere maggior tempo all’agente della riscossione per tentare il recupero.

Recupero che, nelle intenzioni del Fisco, con la riforma, non avverrà più con le forme dell’iscrizione a ruolo.

Dovrebbe infatti essere abbandonato tale sistema, dimostratosi poco efficiente, in favore dell’utilizzo dell’accertamento esecutivo. O, almeno, questo è l’obbiettivo dichiarato.

In altre parole, gli atti dell’Agenzia delle Entrate saranno già titolo esecutivo, dai quali potrebbe scaturire già l’esecuzione forzata, senza passare dall’Ente esattore e dalla formazione del ruolo. Per intenderci, così come già avviene per gli atti emessi dall’INPS.

In tal modo, nelle intenzioni del Fisco, si dovrebbe maggiormente valorizzare la fase di accertamento, rispetto a quella meramente esecutiva.

Attenzione però! Tutto questo è ancora in pancia del Consiglio dei ministri del governo Meloni e, anche se potrà essere approvato per Decreto, poi dovrà passare il vaglio del Parlamento. Come dire «tra il dire e il fare» c’è ancora di mezzo il mare e come si sa di buone intenzioni son lastricate le strade dell’Inferno (per il contribuente).

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.