“Le immagini viste da tutto quanto il paese erano assolutamente strumentalizzate. Non si è visto tutto il contesto in cui è maturata una tensione crescente tra i manifestanti e le forze dell’ordine in servizio. Tutti si sono quindi sentiti legittimati, però stavano guardando un pezzo e non tutta la realtà. Su questo si è innescato quel clima di processo sommario”.
A dichiararlo è stato Enzo Marco Letizia, Segretario Nazionale Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, ai microfoni de ‘L’Italia s’è desta’, trasmissione di Radio Cusano Campus condotta dal Direttore Gianluca Fabi e Roberta Feliziani.
Proseguendo nel suo intervento, il Segretario Nazionale di ANFP ha poi aggiunto: “Ci sono comunque degli organi competenti e la magistratura che stanno facendo il loro lavoro spesso nelle manifestazioni di studenti si infiltrano degli esperti fomentatori di disordini di piazza che strumentalizzano gli stessi studenti, tant’è vero che proprio a Pisa sono stati denunciati quattro maggiorenni e un noto esponente dell’area antagonista con tutti precedenti specifici per reati connessi all’ordine pubblico”.
In merito poi al dibattito politico di questi giorni, Enzo Marco Letizia ha voluto precisare: “Il dibattito politico è un dibattito civile propositivo se segue le regole di una semantica non estrema, ma questo purtroppo è assai difficile. Quando però diventa polarizzante e tirano per la giacchetta la polizia a noi non fa assolutamente bene, perché poi chi è nelle piazze ogni giorno siamo noi delle forze dell’ordine”, ha sottolineato Letizia. “Noi stiamo sostanzialmente lì, proprio in mezzo, quando veniamo tirati da una parte o dall’altra c’è sempre quella dalla parte opposta che poi giocherà su di noi la sua partita”.
Secondo Letizia è mancato qualcosa in questo dibattito fino a oggi, concetto su cui poi ha affermato: “Da ieri è cominciato a venire fuori dal dibattito parlamentare che il famoso preavviso per le riunioni in luogo pubblico, una disposizione della Costituzione, deve essere dato in anticipo alle autorità. Questo perché deve essere consentito alla pubblica sicurezza di pianificare e coordinare le risorse per garantire la sicurezza dei manifestanti stessi, degli altri cittadini, dei beni pubblici e privati. Poi per consentire agli stessi manifestanti di esercitare il loro diritto costituzionale della libertà di espressione, di riunirsi. Quindi il preavviso non è una compressione ma uno strumento che permetta che tutto si svolga in maniera sicura per tutti. Noi siamo intimamente democratici, l’uso dello sfollagente è l’extrema ratio”.
Infine, concludendo il suo intervento, il Segretario Nazionale de ANFP, ha lasciato un commento in merito ai numeri delle forze dell’ordine in Italia. “Siamo sotto organico di almeno quindicimila uomini. Non è un problema di oggi ma è una questione che va avanti da almeno il 2015, se non addirittura da prima. Oggi il problema c’è ed è serio”.