L’economista ed ex deputato Stefano Fassina è intervenuto oggi in diretta a “L’Italia s’è desta“, il programma in onda ogni mattina su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia Tv, per commentare la situazione dei mercati finanziari e i rapporti tra Italia e Cina.
Relativamente al crollo dei mercati finanziari avvenuto lo scorso 5 agosto, definito un “lunedì nero”, Stefano Fassina ha spiegato che “sostanzialmente nulla di nuovo è accaduto: la borsa è scesa del 12% lunedì per poi risalire oltre il 10% il giorno successivo. Ciò indica chiaramente che non vi è una connessione con fatti che riguardano l’economia reale, che non potrebbero cambiare così rapidamente in 24 ore. La coincidenza di dati economici dagli Stati Uniti e un aumento dei tassi di interesse in Giappone hanno innescato la volatilità“.
Alla domanda sui possibili effetti degli algoritmi nei mercati finanziari, l’economista ha risposto: “Gli algoritmi hanno avuto un ruolo determinante in quanto accaduto. Dati negativi, ma non catastrofici, sono diventati deflagranti proprio a causa degli algoritmi. Questi software vendono automaticamente i titoli in calo, generando un effetto a catena. Questo meccanismo conferma come le dinamiche finanziarie siano distanti dall’economia reale, creando effetti dirompenti che richiedono una regolazione severa“.
In merito ai rischi per il sistema bancario, l’ex deputato Fassina ha evidenziato: “Quando le cose vanno bene, le banche registrano mega profitti, ma quando vanno male, lo Stato deve intervenire per salvarle. Questa dinamica è insostenibile perché sottrae risorse a priorità sociali. La regolazione dei mercati finanziari è quindi cruciale per evitare emergenze future“.
Infine, parlando dei rapporti tra Italia e Cina e del possibile investimento cinese nella produzione di auto elettriche in Italia, Stefano Fassina ha dichiarato: “Dopo la propaganda contro l’accordo sulla Via della Seta, l’Italia sembra seguire la stessa direzione di Francia e Germania, puntando su relazioni commerciali e produttive con la Cina. Se un produttore cinese viene a produrre auto elettriche in Italia, rilanciando il nostro indotto, perché no? La nazionalità dell’azionista non garantisce l’interesse nazionale; ciò che conta sono i benefici per il nostro Paese“.
Stefano Fassina ha quindi sottolineato l’importanza di un approccio pragmatico e regolamentato per affrontare le sfide dei mercati finanziari e per sfruttare le opportunità offerte dalle collaborazioni internazionali, come quella con la Cina nel settore automobilistico.
(Fonte e per ascoltare l’intervento completo di Stefano Fassina: https://www.radiocusanocampus.it/it/fassina-07082024)