La Lega e’ una costola della sinistra, assicurava il compagno D’Alema. Forse è il contrario. La sinistra Pd, quella che non sopporta il burattino portasfiga ma non ha il coraggio di andarsene, sposa le posizioni della Lega. E Fassina spiega che la Grecia deve uscire dall’euro per salvarsi, aprendo la strada – lo dice Fassina – a scelte analoghe in altri Paesi, a partire dall’Italia. Oddio, Fassina ha abituato gli italiani a cambi repentini di rotta. Era lui a cercare di difendere l’indifendibile Fornero dalla rabbia dei lavoratori. Era lui, Fassina, a sostenere che la Fornero non era il peggior ministro del Lavoro della storia italiana (anche se non gli veniva in mente un nome di ministro peggiore). Ora può pure essersi convertito ad una posizione salviniana, magari in futuro troverà anche il coraggio di abbandonare il Pd delle renzine. Nel frattempo, ed in mancanza di una analisi più approfondita sul ruolo dell’Europa e della moneta, Fassina ha perlomeno il merito di spiegare che l’accordo raggiunto tra Grecia e la Troika e’ sostanzialmente una bufala. Fumo negli occhi per tirare a campare qualche altro mese in attesa di capire cosa può succedere. Provvedimenti vaghi, impegni imprecisi, promesse vuote. Si prende tempo, come nelle peggiori trattative all’italiana. Fassina, che non è un coraggioso ma neppure uno stupido, ha però perfettamente ragione quando sostiene che, con questa situazione, la Grecia non solo non uscirà dal tunnel ma vedrà peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei suoi abitanti senza riuscire a risanare il Paese. Lacrime e sangue per non andare da nessuna parte e senza la possibilità di ripartire. Per ora pare che i greci continuino a sperare in Tsipras, ma sarebbe interessante capire quanto Alba Dorata possa approfittare del malcontento e della delusione che si prospettano a tempi brevi. Fassina, intanto, avrà tempo per decidere cosa fare da grande. Resterà al caldi ciò dentro la nuova balena bianca guidata dalle renzine o troverà il coraggio per affrontare nuove sfide? Probabile che resti. Fa comodo al burattino poter dimostrare di sopportare una minoranza interna, fastidiosa come una mosca e nulla più. E fa ancor più comodo presentare uno del Pd che faccia concorrenza a Salvini e Borghi nella lotta all’euro. Un falso problema per il governo voluto dagli speculatori. Per loro l’importante è che la guerra si concentri sulle banconote e non su chi le emette e le controlla.
Augusto Grandi
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