L’ Europa, la Cina e agli Usa sono le ‘’potenze’’ ma è l’Africa che possiede il 30% delle risorse naturali mondiali, con il suo il 14% della popolazione globale e il 43% dei poveri del pianeta.
L’Africa, ieri saccheggiata dalle potenze coloniali europee e non solo, oggi spogliata dalle grandi aziende e multinazionali occidentali che, insieme, hanno un fatturato superiore al debito pubblico italiano e da sole superano il PIL di uno Stato europeo, dai nuovi entrati cinesi e dai fondi sovrani arabi. Una rapina quotidiana resa possibile dalla complicità dell’Unione Africana e in loco dai magnati, trafficanti, signori della guerra, élite cleptocratiche e corrotte allevate all’occidentale e nella convinzione che lo Stato sia proprietà privata da sfruttare per arricchire sé stessi e i clan familiari (come si fa in Italia con gli enti locali e società partecipate: beni pubblici lasciati in mano ai privati).
Sembra inesorabile il destino dell’Africa, che possiamo paragonare al destino delle nostre città. Sembra inesorabile il destino di quei Paesi africani che scoprono di avere nel sottosuolo le ricchezze minerarie più preziose: come le terre rare, il petrolio, l’oro, i diamanti, il rame e il ferro. Paesi che vengono colpiti dalla maledizione delle risorse che anziché portare loro benessere e sviluppo portano miseria, conflitti, instabilità politica e la perdita di sovranità su intere aree. Altro che “aiutiamoli a casa loro”, altro che “complotti migrazionisti”. E’ saccheggio!
Saccheggio organizzato e compiuto negli ultimi 20 anni dai super manager delle compagnie occidentali, con l’assistenza militare dei Paesi occidentali, e da pochi anni anche da quelle orientali che si sono affacciate per accaparrarsi le ricchezze del suolo e del sottosuolo, dai signori della guerra, dai faccendieri al servizio della politica cinese per inserire Pechino nell’eterno “scrambler” per le risorse africane, dal sottobosco esteso della corruzione che corrode ogni organo degli Stati.
Ci vorrebbe poco a fare nomi e cognomi di quei colpevoli dell’emigrazione africana perché non appartengono ad un altro pianeta, ma appartengono al nostro mondo occidentale e orientale. Super manager e azionisti avidi. Di un’avidità che è lo spirito animale dell’economia liberista più selvaggia.
Marco Affatigato