“Oggi il movimento è dipendenza da poltrona. Tutto quello che sta accadendo, tutte le azioni fatte hanno odore di ricandidatura. Parlo delle ricandidature di chi oggi è fuori dal Parlamento, e di chi è dentro oggi ma sarebbe poi fuori se rimanesse in vigore la regola del secondo mandato. Chi vuole far credere che il problema di un movimento, che dal 33% dei voti passa al 9% ,sia il secondo mandato o il garante che va eliminato, semplicemente lo fa per interessi personali. Sono tutti alla frutta”.
A dichiararlo, ai microfoni di Radio Cusano, Alessio Villarosa, ex sottosegretario del Movimento 5 stelle, intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito al conflitto tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo.
Proseguendo nel suo intervento, l’ex sottosegretario del M5S ha poi continuato: “Vogliono far passare il messaggio che il problema del Movimento sia il secondo mandato, ma implicitamente dicono il contrario perché il secondo mandato è stata una limitazione per chi lo ha subito, per quelli che c’erano prima come me. Se parlano di secondo mandato e non lo subiscono perché vogliono eliminarlo stanno dicendo che il problema sono loro, non il secondo mandato. Praticamente si stanno dando la zappa sui piedi”.
E, successivamente, in merito all’estromissione di Beppe Grillo dalla figura di garante a opera dell’assemblea del Movimento, Alessio Villarosa ha commentato: “Credo che non si sia colto il tema fondamentale della votazione che ha estromesso Grillo come garante. La maggior parte delle persone non si è resa conto che la cosa più importante non era il voto stesso, ma il raggiungimento del quorum per la votazione. Chi ha votato sì all’eliminazione del garante era meno del 50% più uno, quindi sarebbe bastato che chi non era d’accordo non votasse, impedendo in questo modo il raggiungimento del quorum previsto. Invece hanno votato non permettendo il raggiungimento del quorum per la votazione. Credo perciò che Grillo abbia fatto bene a richiedere la ripetizione, anche perché dopo le riforme allo statuto del Movimento operate da Conte era uno dei pochi poteri che gli erano rimasti. Non solo non gli è stato nemmeno permesso di partecipare all’assemblea costituente, non gli è stata data la possibilità di parlare come fondatore del partito, è stato escluso da ogni attività. Lungi da me difendere Grillo con cui non ho un ottimo rapporto fin dalla mia estromissione dal partito, ma l’atteggiamento che ha avuto il Movimento nei suoi confronti è sbagliato”.
Alessio Villarosa ha infine terminato il proprio intervento analizzando il possibile futuro politico suo e di Grillo: “Ho sentito Grillo per messaggio poco prima della costituente, era dispiaciuto dal trattamento che il Movimento gli aveva riservato. Quando io ero dentro lui era una figura importante, non c’era sempre ma ogni tanto veniva in Parlamento e facevamo lunghe riunioni per lavorare sui temi, non aveva più nemmeno questa possibilità. Non so cosa farà in futuro, cosa ha in mente politicamente parlando. Dal canto mio ho già detto che apprezzo molto politicamente l’associazione ‘Schierarsi’ di Alessandro di Battista, e se dovessi fare un passo per riattivarmi politicamente penso sarebbe in quella direzione. Non so se Grillo possa avvicinarsi a sua volta di nuovo a di Battista, so che anche i loro rapporti si sono incrinati dopo la fiducia concessa dal Movimento al governo Draghi. Ho sentito entrambi, ma non so cosa possa succedere, credo però che ora Grillo sia concentrato sul vincere questa battaglia col Movimento e con Conte”