La Coldiretti ha recentemente sottolineato l’importanza di puntare sull’energia nucleare pulita, in particolare quella a fusione, combinata con lo sviluppo delle energie rinnovabili come il biogas e l’agrivoltaico, per realizzare una vera transizione green. Questo messaggio è stato lanciato durante la giornata conclusiva del Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Roma.
Secondo Coldiretti, il tentativo di imporre un Green Deal ideologico e svincolato dalla realtà ha mostrato i suoi limiti, con il rischio che la transizione ecologica rimanga incompiuta. Il costante aumento del costo dell’energia sta mettendo in difficoltà non solo le imprese agricole italiane, ma anche l’intero settore manifatturiero europeo. In questo contesto, il nucleare “pulito” rappresenta un’opzione importante, supportata da un cambiamento di opinione tra gli italiani.
Un’indagine Ixe’ del settembre 2024 ha rilevato che la percentuale di italiani che considera l’atomo come fonte energetica prioritaria è quadruplicata negli ultimi cinque anni, passando dal 4,8% al 21,6%. Inoltre, il 46,8% degli italiani voterebbe sì a un eventuale referendum sulla reintroduzione delle centrali nucleari.
Il nucleare, tuttavia, non può prescindere dall’apporto delle energie rinnovabili. Coldiretti ricorda l’importanza delle comunità energetiche, degli impianti solari sui tetti e dell’agrivoltaico sostenibile per integrare il reddito degli agricoltori e contribuire alla produzione energetica rinnovabile.
In Italia, il 16% dell’energia rinnovabile consumata proviene dai campi e dalle stalle, grazie all’impiego di biomasse, biogas, bioliquidi e fotovoltaico. Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa, utilizzando i tetti delle strutture agricole si potrebbe produrre una quantità significativa di energia solare, pari al consumo energetico annuo di una regione come il Veneto
Messaggi – Webmail