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Economia

Investimenti. Le quattro aziende dentro Tesla

Il prezzo delle azioni Tesla sta raggiungendo il massimo storico che risale a novembre 2021.

Il prezzo delle azioni Tesla sta raggiungendo il massimo storico che risale a novembre 2021. Precisamente, il 4 novembre 2021 il prezzo toccò, per pochi minuti, il valore di 414 euro e chiuse la giornata a 409,9 euro. Entrambi i valori (massimo giornaliero e livello di chiusura) non sono mai più stati raggiunti fino ad oggi. Ieri Tesla ha chiuso a 389 dollari, dopo aver toccato il massimo di 404. Sono quindi più di tre anni che Tesla non aggiorna i suoi massimi storici, in un contesto in cui quasi tutte le grandi aziende americane quotate hanno di gran lunga superato i loro precedenti massimi. L’indice S&P500, nel suo complesso, quest’anno ha aggiornato per più di 50 volte il suo massimo storico.

Si può affermare, quindi, con il senno di poi, che il prezzo delle azioni Tesla nel novembre del 2021 fosse certamente sopravvalutato. Ma a distanza di tre anni, si può continuare a sostenere che il prezzo delle azioni sia ancora sopravvalutato? Questa è una domanda molto più complessa, la cui risposta dipende molto dalla narrativa che si racconta chi possiede o intende negoziare le azioni Tesla.

Tesla è un’azienda composta da molte sotto-aziende. Si può vedere l’azienda, nel suo complesso, come un aggregato di startup estremamente ambiziose. Trascurando i numerosi business con potenziali di fatturato non comparabili con quelli principali (come la rete di Supercharger, l’assicurazione, i servizi software), possiamo dividere l’azienda in quattro potenziali realtà: le auto elettriche, il business dell’energia, la guida autonoma e i robot umanoidi. In questo articolo faremo una breve carrellata di queste “aziende nell’azienda”.

L’azienda “adulta”
Il business delle auto elettriche attualmente rappresenta la grande maggioranza del fatturato (poco più dei tre quarti). Per quanto ci sia ancora tantissimo sviluppo da fare in questo settore (in particolare il lancio dell’utilitaria atteso per la metà del prossimo anno), si può considerare questa “azienda dentro l’azienda” ormai “adulta”. Sicuramente ha grandi tassi di crescita ancora da mostrare, ma questi non potrebbero giustificare il prezzo attuale.
La produzione annuale di auto di Tesla attualmente è intorno a 2 milioni. È ragionevole ipotizzare che tra cinque o sei anni si arrivi a produrre 10 milioni di auto all’anno. Sarebbe un tasso di crescita straordinario che molti analisti ritengono irrealistico, ma che comunque non giustificherebbe l’attuale valutazione di mercato. Se un investitore oggi considera di acquistare Tesla solo per il business delle auto elettriche, dovrebbe rifare i conti.

L’azienda “giovane”
La seconda “azienda nell’azienda” è il business dell’energia, in particolare i MegaPack, ovvero gigantesche batterie utilizzate principalmente per sostituire le centrali elettriche di picco. Semplificando, esistono due tipi di centrali elettriche a carburante fossile: quelle molto efficienti, ma lente da attivare, e quelle meno efficienti ma capaci di rispondere rapidamente a picchi di richiesta. Immagazzinare l’energia prodotta dalle centrali più efficienti per restituirla durante i picchi è un business altamente profittevole.
I tassi di crescita di questo settore e i margini di profitto sono nettamente superiori rispetto al settore auto. Inoltre, il costo delle batterie è destinato a scendere in modo simile al calo del costo di produzione dei chip. Nel medio termine, questa “azienda nell’azienda” potrebbe raggiungere valutazioni superiori a quelle del business tradizionale delle auto elettriche. Gli analisti spesso sottovalutano l’espansione di questo settore. Nel 2021, quando il prezzo delle azioni era ai massimi, il business dell’energia era molto più piccolo e sperimentale, contribuendo a meno del 2% del fatturato totale. Oggi è cresciuto a ritmi del 50% annuo, contribuendo a circa il 10% del fatturato complessivo. Possiamo considerare questa “azienda nell’azienda” come una realtà ancora “giovane”, se la paragoniamo agli stati di crescita di un essere umano.

L’azienda “bambina”
La terza “azienda nell’azienda” che è ancora in fase di startup è quella della guida autonoma. I critici, giustamente, sostengono che sono molti anni che Elon Musk promette che “entro il prossimo anno” ci sarà la guida autonoma. Fino ad oggi questa promessa non è mai stata mantenuta, se per guida autonoma intendiamo quella di livello 4, ovvero senza che il conducente debba essere pronto a riprendere il controllo dell’auto. Chi segue questo ambiziosissimo progetto sapeva che con la diffusione della versione 12 del “Full Self Drive Supervised” (FSD), avvenuta quest’anno, la strada per la realizzazione del progetto era finalmente tracciata. Prima di questa versione erano stati fatti molti progressi, ma c’erano ancora aspetti magari potevano essere risolti, ma non erano mai stati affrontati prima da nessuno. La versione 12 ha rappresentato un punto di svolta perché è stata la prima interamente gestita da reti neurali. Dimostrato che una versione al 100% basata
su reti neurali funziona, affrontare i successivi miglioramenti necessari non rappresenta più un salto nel buio, ma solo una questione di potenza di calcolo e dati per addestrare nuovi modelli.
La dimostrazione di questo progresso è rappresentata dalla versione 13, da pochi giorni rilasciata ai primi utilizzatori esterni al personale Tesla. Questa versione è stata addestrata nell’enorme datacenter di Tesla denominato Cortex. Prima di questo datacenter, Tesla non aveva sufficiente potenza di calcolo. Ora, finalmente, la potenza di calcolo non è più un limite. La versione 13 dell’FSD rappresenta un enorme passo avanti. La capacità di guida di questa versione supera la media delle capacità umane, e siamo solo all’inizio.
Per avere un’idea delle capacità di guida dell’ultima versione invito caldamente a vedere un po’ di video su YouTube inserendo una ricerca come “Tesla FSD 13.2”. Vedrete diversi video come il seguente che mette a confronto il tragitto percorso da un’auto a guida totalmente autonoma di Waymo (azienda del gruppo di Google) e lo stesso tragitto effettuato dalla Tesla con l’FSD 13.2.

https://www.youtube.com/watch?v=CfX8Lu9MHa0&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.aduc.it%2F

Un altro video piuttosto impressionante che mostra le nuove capacità della versione 13.2 è il seguente nel quale viene chiesto all’auto di iniziare un viaggio nel momento in cui la strada è occlusa da un furgone del servizio postale. La macchina si comporta esattamente come farebbe un umano. Nel video, fra l’altro, si vede passare un monopattino ed un’altra macchina a guida totalmente autonoma di Waymo che viene dall’altra parte.

https://www.youtube.com/watch?v=BQFFmFuepCM&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.aduc.it%2F

Sebbene la maggioranza degli analisti ancora non l’abbia compreso, il problema della guida autonoma si può considerare, ad oggi, risolto. Già l’anno prossimo, negli USA e in Cina, ci saranno decine di migliaia di auto Tesla in circolazione che guideranno in modo completamente autonomo, senza supervisione.
Il business della guida come servizio è molto più grande del business delle auto elettriche e dell’energia combinati insieme. Questa “azienda nell’azienda”, al momento, si può considerare un’azienda “bambina”: ha dimostrato che il suo prodotto è realizzabile, ma non genera ancora un fatturato significativo. Il 2025 ha tutte le potenzialità per essere l’anno in cui la natura di Tesla cambierà, così come accadde ad Apple con l’introduzione dell’iPhone. Se questa terza “azienda nell’azienda” passerà dallo stadio “bambina” a uno “giovane” e poi “adulta”, allora la valutazione attuale di Tesla potrebbe risultare non solo non sopravvalutata, ma largamente sottovalutata.

L’azienda “neonata”
La quarta “azienda nell’azienda” che compone Tesla è legata ai robot umanoidi. Al momento si tratta di un’azienda “neonata”, in quanto non ha ancora generato alcun fatturato e il potenziale prodotto è ancora in fase di sperimentazione. A novembre 2021, quando le azioni Tesla raggiunsero il massimo, il progetto Optimus – il robot umanoide – era stato appena annunciato, peraltro in modo piuttosto controverso. Nel 2022 è stato presentato il primo prototipo, seguito nel 2023 dalla prima generazione ufficiale del robot. Nel 2024 è stata introdotta la seconda generazione, significativamente più avanzata, che ha dimostrato capacità promettenti. Attualmente, un piccolo gruppo di questi robot è impiegato nelle fabbriche Tesla per sostituire i lavoratori in attività a basso valore aggiunto, come l’inserimento delle batterie cilindriche nei pacchi batterie.
Anche in questo caso consiglio di guardare alcuni video su Optimus disponibili online. In particolare, suggerisco un breve video (https://youtube.com/shorts/pqIbLwIm_Qk?si=ZxfHPhc3wsL3dFjX) che mostra la nuova mano di Optimus mentre afferra al volo una pallina da tennis. Il seguente video, invece, mostra alcune delle potenzialità di Optimus nell’ambiente domestico e l’interazione con gli umani che c’è stata all’evento di presentazione del RoboTaxi:

https://www.youtube.com/watch?v=2pwqqdVukx0&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.aduc.it%2F

Nel primo video short della pallina, il robot è controllato da un essere umano, ma il focus del video è sull’hardware della nuova mano, i cui attuatori sono prevalentemente posizionati nell’avambraccio, proprio come avviene negli esseri umani. Lo sviluppo della mano rappresenta quasi il 50% della complessità dell’intero robot. Al momento, questa mano di Tesla sembra essere, di gran lunga, la più avanzata. In questo video si può notare la differenza tra la nuova mano, quella che cattura la pallina, e quella precedente.
Quanto può valere questa “azienda neonata” dentro Tesla? Ad oggi si tratta sostanzialmente di una scommessa. Per avere un riferimento indicativo, si può citare il caso di Figure AI, una startup, dedicata allo sviluppo di robot umanoidi simili a Optimus. A marzo 2023 è stata finanziata da aziende del calibro di Nvidia, Microsoft e OpenAI, ottenendo una valutazione di oltre 2 miliardi di dollari. Pur essendo un’eccellente “azienda neonata”, Figure AI non dispone delle stesse risorse, capacità produttive e solidità finanziaria di Tesla, né della sua capacità di attrarre talenti.
Il mercato potenziale dei robot umanoidi è difficilmente quantificabile, ma il suo ordine di grandezza è immensamente superiore a quello della guida autonoma, che a sua volta è già molto più ampio della somma dei mercati delle auto e degli accumulatori di energia. Attualmente, è comprensibile che la maggior parte degli analisti finanziari – salvo rare eccezioni – non attribuisca alcun valore a questo settore di Tesla, considerandolo più un progetto di marketing che una realtà concreta. Come per la guida autonoma, ma in modo ancora più accentuato, è difficile creare un modello economico che stimi i flussi di cassa futuri legati alla vendita di questi robot. Restano aperti interrogativi sul modello di business: verranno venduti o affittati? Saranno generalisti o specializzati? Dovranno essere aggiornati a pagamento per acquisire nuove abilità?
Quello che si può dire con certezza è che i numeri in gioco sono enormi. Se un giorno esistesse un prodotto capace di sostituire il lavoro umano in attività quotidiane, sia domestiche che industriali, sarebbe necessario ripensare dalle fondamenta l’economia globale, basata tradizionalmente sul lavoro umano. Quando lavoro e capitale diventano la stessa cosa, l’intero sistema economico deve essere ridefinito.
Attualmente, Tesla è l’unica azienda quotata, fra l’altro con flussi di cassa positivi e margini in espansione, che consente agli investitori di esporsi a un progetto così ambizioso. Se un investitore ritiene che la diffusione dei robot umanoidi sia una possibilità ragionevolmente alta, il prezzo attuale di Tesla non può essere considerato eccessivo, ma piuttosto una grande opportunità.

Conclusione
Il prezzo delle azioni Tesla può essere considerato contemporaneamente molto sopravvalutato o largamente sottovalutato. Se si crede nello sviluppo della guida autonoma e nella diffusione dei robot umanoidi, Tesla è l’azienda più sottovalutata nel settore dell’intelligenza artificiale. Al contrario, se questi progetti vengono considerati poco credibili, il prezzo delle azioni potrebbe risultare sopravvalutato, a meno che non si creda nel forte sviluppo del settore energia. Tesla rimane comunque un unicum per investitori interessati a progetti straordinariamente ambiziosi.

Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio