“Credo innanzitutto che bisogna evitare allucinogeni e scontri da parte di entrambe le parti: politica e sindacati. Abbiamo tante criticità da affrontare a partire dalle gravi prospettive industriali fino al tema occupazionale; ci sono contratti che non si rinnovano. Noi dobbiamo trovare il modo di tutelare i lavoratori, appianando le differenze che ci sono. È chiaro invece che la politica è più orientata alla polemica”.
E’ iniziato così l’intervento con il quale, ai microfoni di Radio Cusano, il segretario FIM, Ferdinando Uliano, è intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie’ in merito alla crisi dell’industria e alla possibile applicazione dei dazi americani.
Ferdinando Uliano, proseguendo nel suo intervento, ha poi ulteriormente specificato: “Il fatto di avere i sindacati divisi non fa comodo a nessuno, non credo che il governo abbia interesse a far sì che ci siano scontri interni. Quando ci si siede a un tavolo delle trattative il fatto che i sindacati non siano uniti non permette di trovare soluzioni solo un’ulteriore difficoltà. Noi come sindacalisti dobbiamo evitare di farci tirare in mezzo alle polemiche e lavorare nell’interesse dei lavoratori”.
Il segretario FIM si è poi soffermato sul tema dei dazi, specificando: “Non so se essere più preoccupato per la crisi produttiva o per l’introduzione dei dazi americani, ma posso affermare che a mio avviso si sta sottovalutando l’impatto che quest’ultimi avranno. Oggi l’export dell’acciaio ha un valore di circa 900 milioni l’anno e si stima che se Trump mettesse i dazi perderemmo circa metà di questo introito. Se Trump, insomma, decidesse di tassare l’export di acciaio e anche alluminio la situazione sarebbe grave, soprattutto per l’Italia”.
Ferdinando Uliano ha infine terminato il suo intervento analizzando l’attuale crisi produttiva: “Parte della soluzione deve passare sicuramente dall’Europa, è vero che la situazione è comune e se non si trova un piano si rischia di rimanere schiacciati in mezzo da Cina e Usa. D’altra parte però questo non significa che come Italia noi dobbiamo abdicare la nostra politica industriale all’Europa. Dobbiamo cercare di trovare soluzioni concrete per ripartire, l’impatto della cassa integrazione è oramai quasi insostenibile. Il settore auto è in ginocchio e stiamo sfiorando quasi il 40% di cassa integrati: dobbiamo fare qualcosa”.