Smettetela di dire che non c’è stata nemmeno una donna tra i primi 5 classificati al Festival di Sanremo 2025.
Anche quest’anno si è conclusa la kermesse musicale sanremese e ha premiato come vincitore il giovanissimo Olly, al secondo posto la rivelazione del festival Lucio Corsi e medaglia di bronzo al cantautore Brunori. Durante i giorni del Festival di Sanremo le polemiche sono state ridotte all’osso ma dopo l’annuncio dei 5 finalisti in molti si sono domandati il motivo per cui non ci fosse nemmeno una donna fra loro.
Anzitutto c’è da ricordare che il Festival di Sanremo nasce per dare spazio alle canzoni, prima che ai cantanti, quindi il premio va assegnato alla canzone proposta composta da sia da musica e che da testo.
Se ci si basa sulla profondità e su un linguaggio ricercato, i primi testi che emergono sono sicuramente quello di Brunori e di Corsi, così come aveva sottolineato anche l’Accademia della Crusca; se si parla invece del contenuto trattato non si può tralasciare la canzone di Cristicchi. Spostandosi sull’interpretazione della canzone, sulla voce e sull’intonazione è indubbio che Giorgia, Elodie, Rose Villain, Noemi hanno eseguito in maniera impeccabile il loro pezzo, ma questo non è bastato perché, forse, i testi erano monotematici e non hanno catturato altrettanto l’attenzione del pubblico.
Il voto da casa ha fatto vincere Olly a Sanremo 2025 con la sua ‘Balorda nostalgia’ mentre i voti per il Premio Tim sono andati tutti a Giorgia che sul palco si è emozionata e ha detto che quella per lei rappresentava una vera vittoria; se il premio Tim contava i voti “solo” del pubblico a casa, la vittoria del Festival si raggiungeva unendo le 3 giurie per le votazioni che erano così suddivise: Televoto (34%), Sala stampa, tv e web (33%), Radio (33%).
Gli altri premi sono stati assegnati a cantautori come Corsi che ha ricevuto quella della Critica Mia Martini, Brunori che ha ottenuto il Premio Sergio Bardotti per il Miglior Testo, e Cristicchi che ha vinto non solo il Premio Giancarlo Bigazzi per il miglior componimento musicale, assegnato direttamente dai professori dell’orchestra del Festival, ma anche il Premio Sala Stampa Lucio Dalla.
Se il festival dunque elegge il testo più bello, è giusto soffermarci a pensare se sia stato un uomo o una donna a cantarlo? Alcuni giornalisti hanno sollevato il tema, ma il dibattito rimane aperto sulla reale rilevanza della questione.
Se la smettessimo di pensare al cantante e imparassimo invece ad ascoltare le canzoni davvero, a leggerle, parola per parola, metafora dopo metafora, forse diventeremmo più consapevoli della loro bellezza e ne capiremmo il significato profondo, magari anche allontanandoci dai soliti mainstream.
E per chi avesse ancora da criticare… Marta Donà, la manager di Olly, ha accompagnato anche Angelina Mango, Mengoni e i Maneskin, tutti artisti che negli ultimi anni hanno avuto il primo posto in classifica.
F.M.