Con 54 voti favorevoli, sei contrari e un’astensione, il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol ha approvato il parere sul disegno di legge costituzionale che modifica lo Statuto speciale. Si tratta di un passaggio decisivo in un percorso complesso, volto a rafforzare le competenze delle Province autonome di Trento e Bolzano e a dare nuova forma al principio di “intesa”, che diviene un pilastro delle relazioni tra Stato e Autonomie.
La proposta di riforma, approvata in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 aprile, proseguirà ora l’iter istituzionale: dovrà passare al vaglio della Commissione per le Autonomie, della Conferenza delle Regioni e infine ritornare al Governo, prima dell’approdo in Parlamento per l’approvazione definitiva secondo il procedimento previsto per le leggi costituzionali. È prevista anche la trasmissione alla Repubblica d’Austria, in coerenza con le prassi bilaterali derivanti dall’Accordo di Parigi del 1946.
Le novità della riforma: più competenze e tutele rafforzate
Il testo punta a un ripristino delle competenze perse negli anni, ma prevede anche nuove attribuzioni su temi chiave: fauna selvatica, contratti pubblici, commercio, acque pubbliche. Si rafforza inoltre il principio dell’intesa istituzionale e viene ribadita l’applicabilità della clausola di maggior favore, che assicura il massimo livello di autonomia possibile, come già sancito dallo Statuto e dalla legge costituzionale n. 3/2001.
Tra le osservazioni approvate anche la necessità di tutelare le minoranze linguistiche ladina, mochena e cimbra, e di valorizzare la cooperazione transfrontaliera.
Il dibattito in aula
Il voto è arrivato al termine di un ampio dibattito. Zeno Oberkofler (Verdi) ha rimarcato il valore inclusivo dell’autonomia, mentre Cristian Bianchi (Forza Italia) ha parlato di un obiettivo inseguito da 13 governi. Paul Koellensperger (Team K) ha espresso un sì critico sul metodo, mentre Francesca Parolari (PD) ha parlato di “manutenzione ordinaria” più che di riforma.
Molti interventi, da Harald Stauder (SVP) a Maria Bosin (Patt Fassa), hanno riconosciuto l’importanza politica del risultato e il buon compromesso raggiunto. Il Presidente Maurizio Fugatti ha parlato di “risultato non scontato, costruito nel tempo” e ha rivendicato l’estensione delle competenze come “strumento di sicurezza e sviluppo”.
Kompatscher: “Un passaggio cruciale”
Il presidente della Regione autonoma Arno Kompatscher ha espresso piena soddisfazione:
“Con questo voto si chiude il ciclo dei pareri richiesti a livello regionale, confermando l’ampia convergenza istituzionale su una riforma mirata a rafforzare e attualizzare l’autonomia speciale.”
Kompatscher ha spiegato che ora i pareri delle due Province e del Consiglio regionale saranno trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che convocherà la Commissione paritetica “Pacchetto 137” e la Conferenza delle Regioni. Il Governo, dopo aver ricevuto anche il parere dell’Austria, invierà il testo in Parlamento per l’approvazione finale.
“Un processo articolato – ha concluso Kompatscher – ma necessario per assicurare una evoluzione coerente e condivisa del nostro Statuto, nel pieno rispetto delle garanzie internazionali.”