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Baratter: "Il mio è stato un contributo volontario agli Schutzen"

Tanto rumore per il nulla. Con queste parole che consigliere provinciale del PATT Lorenzo Baratter è intervenuto sulla vicenda che lo ha visto coinvolto in queste ultime ore. Molti, dopo che è uscita la notizia sul suo obbligo a versare somme di denaro in cambio di voti, avevano chiesto dei chiarimenti. In questa delicata situazione solamente una forza politica di Destra e il M5S avevano affermato la necessità di far coinvolgere il prima possibile la procura della Repubblica.

“Ho preso atto con un certo stupore del nuovo tentativo di delegittimazione della mia persona.” Con queste parole il Capogruppo provinciale del PATT è intervenuto sulla vicenda e ha ricordato che già  in passato si era detto che aveva utilizzato, senza alcuna attenzione alle regole, più di 5 milioni di euro di soldi pubblici trentini per finanziare la mia campagna elettorale e l’autore è stato condannato in via definitiva per diffamazione aggravata.
“Oggi – ricorda Baratter – il pretesto è il mio impegno a versare un contributo volontario alla Federazione degli Schützen in caso di elezione nel consiglio provinciale: c’è chi sceglie di tenersi i propri soldi e chi invece sceglie di spenderli sul e per il territorio”.
Non nega il suo impegno al versamento, che ha voluto formalizzare per trasparenza, ma che si colloca evidentemente nel solco del mio impegno a favore dei valori condivisi.
Baratter ricorda che “Non ho quindi alcuna difficoltà a confermare che mi sono fatto carico di rappresentare le istanze della tradizione culturale degli Schützen, certo di avere la vicinanza di molti dentro quel mondo, oltre a quella di coloro che senza demagogie e revanscismi portano avanti l’idea di una riscoperta di tutta la nostra storia”.

Sembra risolta quindi la vicenda. Il Consigliere provinciale ha effettuato una libera elargizione per sostenere una causa, al contempo coloro che fanno parte degli Schutzen hanno liberamente scelto nel sacro segreto dell’urna di votarlo.