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Due EF 2000A Typhoon scatenano il panico in nord Italia, ma ci proteggevano

Nella mattinata di oggi, due velivoli EF 2000A Typhoon dell’Aeronautica Militare sono dovuti decollare su allarme e superare il muro del suono, provocando il fenomeno definito Boom Sonico, per intercettare un aereo da trasporto civile Boeing 777 della compagnia aerea Air France che aveva fatto perdere il contatto radio. L’allarme inviato dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon in Spagna ha provocato il Quick Reaction Alert da parte del nucleo Difesa Aerea di base a Istrana, nel trevigiano, a protezione del nord Italia.
Gli aerei dell’Arma Azzurra per identificare, in tempi rapidi l’aereo, hanno dovuto, una volta raggiunta la quota di sicurezza, superare la velocità del suono (oltre 1 Mach). Sfortunatamente a causa delle peculiari condizioni atmosferiche, il boato è stato amplificato provocando il panico in varie zone della Lombardia. I Typhoon dell’Aeronautica Militare una volta identificato il vettore della compagnia aerea francese, lo hanno affiancato e scortato fino alla risoluzione dei problemi di comunicazione ed il ripristino dei contatti con gli enti preposti al controllo del traffico aereo.
Questa missione rientra nel servizio, svolto h24 per 365 giorni l’anno, di sicurezza dello spazio aereo nazionale, e non solo, da parte dalla Forza Aerea. Questa missione è possibile grazie ad un capillare sistema di sorveglianza radar facente capo alla base di Poggio Renatico, nei pressi di Ferrara ed ai reparti della Difesa Aerea schierati a Gioia del Colle (BA) 36 Stormo, Trapani 37 Stormo, Grosseto 4 Stormo, inoltre per adempiere con maggior efficacia al proprio compito e garantire tempi rapidi per intercettare eventuali minacce l’Arma Azzurra ha schierato una cellula d’allarme presso il 51 Stormo di Istrana (TV).
Quindi, non bisogna avere timore del boom sonico, si tratta solo di un fenomeno scientifico dovuto al superamento della barriera del suono e a uomini che intervengono per garantire la sicurezza dei cieli per proteggere noi cittadini.
Stefano Peverati