Il corso di Storia dell’omosessualità, presentato dall’Università di Torino per la seconda parte del secondo semestre dell’anno accademico, ha superato tutte le aspettative comprese quelle dello stesso ateneo.
Al corso tenuto dalla professoressa Maya De Leo era stata infatti assegnata provvisoriamente un’aula da 56 posti, ma al giorno della prima lezione si sono presentati in 300, costringendo il corso a cambiare sede. Un flusso di gente letteralmente incredibile per un corso di studi come il DAMS (Discipline Arti Musica Spettacolo).
Tanti sono i possibili motivi che possono aver spinto un numero così imponente di ragazzi a selezionare questo corso per il proprio Piano di Studi: il primo certamente è l’interesse per una tematica divenuta ormai di stretta attualità e oltremodo opportuna da conoscere soprattutto per uno studente del DAMS che avrà molto spesso a che fare con cambi di registro linguistico e di lessico a seconda dell’approccio della società verso l’omosessualità; in secondo luogo l’effetto novità dovuto alla presenza del primo corso al mondo in Storia dell’omosessualità, con tutto il risalto mediatico che ne consegue; volendo guardare ai fatti con più cinisimo, si potrebbe affermare che uno dei motivi potrebbe essere il carico di studio molto leggero, poiché per sostenere l’esame basta studiare due libri su un totale di cinque proposti, non esistendo – ancora – molta letteratura accademica al riguardo.
Il corso, molto interessante e molto ben organizzato, non rappresenta però un unicum: la professoressa De Leo è infatti docente anche presso l’Università degli Studi di Genova dove ha presentato agli studenti magistrali di scienze storiche un corso sulla Storia di Genere. Il corso tocca certamente punti e tematiche differenti, ma la modalità d’esame è sempre la stessa: elenco di sei testi da cui sceglierne due da portare all’esame.
Non ci sono ancora statistiche al riguardo del tasso di successo di questo esame, essendo il primo anno in cui viene proposto. Sicuramente a spingere gli studenti verso le lezioni della De Leo sono i motivi elencati sopra, dal più passionale al più cinico. Tuttavia, il boom di iscritti deve far riflettere: trecento ragazzi che seguono delle lezioni di Storia dell’omosessualità nella città dove è stato registrato il primo bambino in Italia con due mamme è sintomo di un cambiamento nelle prese di coscienza della cittadinanza.