Una situazione assurda in vista delle prossime elezioni comunali con un centrodestra che punta a perdere in tutti i modi. Non si placano infatti le polemiche interne in Fratelli d’Italia e in Forza Italia dove sembra proprio che i personalismi blocchino sul nascere qualsiasi possibilità di correre seriamente, precludendo la possibilità di poter imporre Consiglieri comunali e, in caso di vittoria, anche di poter esprimere degli Assessori.
L’ultimo caso, forse anche il più eclatante, riguarda il commissariamento di Fratelli d’Italia a livello provinciale, con la nomina di Adolfo Urso, di cui Andrea de Bertoldi è un fedelissimo, a Commissario Provinciale.
Proprio quest’ultima nomina lascia sconcerto in merito al futuro delle coalizioni che si presenteranno a correre nei vari comuni del Trentino. Soprattutto considerato che i rapporti tra Francesca Gerosa e Andrea de Bertoldi, nel corso degli ultimi difficili mesi, si sono fatti difficili, con i due che esprimono due visioni di pensiero sensibilmente diverse.
Ora la nomina di Urso a commissario darà respiro alle richieste di de Bertoldi che non vuole a Trento Alessandro Baracetti come sindaco e tantomeno Andrea Zambelli a Rovereto, ritenuti, a suo avviso, proposte non in grado di infiammare l’elettorato e, di conseguenza, non vincenti. Ovvero, nell’idea del Senatore tanto Baracetti quanto Zambelli, non rientrerebbero nel novero dei nomi capaci a convincere persone a comporre le liste di Fratelli d’Italia a livello comunale.
Secondo questa linea di pensiero, il problema non starebbe nel fatto che Fratelli d’Italia non sia riuscita a raccogliere forti consensi all’interno delle sezioni in questi due anni, ma la colpa di questo calo sarebbe (quasi) esclusiva dei candidati Sindaci.
La segreteria provinciale resta bloccata con il Senatore De Bertoldi che è arrivato a pescare tra i nostalgici della vecchia Lega, quella che voleva la secessione per intenderci. Insomma un successo diplomatico, non di sicuro ideologico.
Altra questione è Forza Italia, con Michaela Biancofiore che sembra proprio intenzionata a volersi (re)imporre, a tutti i costi, sullo scenario regionale e provinciale. Mostrando di aver mal digerito la proposta fattale dai suoi di lasciar perdere la politica locale e concentrarsi sui luoghi dove è stata eletta, quali l’Emilia – Romagna.
Questa vicenda, a tratti, caotica evidenzia come all’interno dei centrodestra sia necessaria maggiore coesione in vista del prossimo appuntamento elettorale. Se la situazione non troverà ulteriori sbocchi positivi, il rischio (ad oggi più che concreto) è che questa possa portare ad un’unica conclusione: aiutare solamente il centrosinistra a riconfermarsi.
Carlo Alberto Ribaudo