Fugatti, Gerosa o il “buon” Divina? Il centrodestra trentino si ritrova nuovamente nel caos politico e questa volta è la segreteria Binelli ad affrontare una “ribellione” da parte di una corrente, reale o paventata, che vede nel Senatore Divina il punto di riferimento. Tuttavia, alla luce del contesto attuale, questa ribellione sembra essere innocua sia per la Lega che per l’intera coalizione, salvo eccessive speculazioni di stampa che possono solo danneggiare l’attuale principale partito di coalizione. Ma forse il vero scopo nemmeno tanto occulto è proprio questo.
È ben noto sia alla Lega che all’ex senatore Divina che cambiare il corso degli eventi in maniera così repentina non è un’opzione realistica.
La vera partita in gioco è la segreteria di Binelli, che quasi da tre anni ricopre il ruolo di commissario in attesa di un congresso che ancora non ha visto la luce. Solo attraverso un congresso a livello locale il segretario potrà ottenere una legittimazione e, anche se con un candidato unico, godere di una legittimazione politica.
Questa dinamica è ben nota all’interno della Lega, dove fino alla fuoriuscita di Bisesti nel 2020 il partito risolveva i conflitti interni attraverso la dialettica interna e con pochissime dichiarazioni all’esterno. Se il congresso – e questo discorso riguarda qualsiasi partito – non dovesse essere sufficiente, allora il risultato elettorale svolge un ruolo fondamentale. Nel 2018, ad esempio, il segretario Bisesti ottenne il maggior numero di preferenze, dimostrando il suo supporto all’interno del partito ma anche il proprio peso reale.
Anche il mondo delle civiche ha sperimentato situazioni simili, come nell’elezione di Mattia Gottardi alla guida della Civica Trentina, che ha rappresentato un rovesciamento delle gerarchie interne. Purtroppo, mentre alcuni accettano i risultati, altri no, ma tali situazioni devono essere affrontate.
Fratelli d’Italia, invece, ha ad Alessandro Urzì un leader di lunga esperienza che ha l’autorità sufficiente per gestire le diverse correnti all’interno del partito di Giorgia Meloni. Ambrosi e de Bertoldi, alla fine, hanno accettato lo status che si è creato.
La situazione non è la stessa per la Lega, dove i sostenitori nostalgici di Divina affermano di avere già a disposizione tre liste, ma è difficile da realizzare considerando il mondo della politica, che oggi non suscita particolare fascino. I rischi sul piano lavorativo sono troppo elevati e le possibilità di non essere eletti sono molto alte, soprattutto considerando la presenza dei partiti nazionali.
Tuttavia, ieri c’è stato un primo contatto tra Divina e Salvini. Il segretario di “Lega Salvini” ha cercato il senatore per ottenere delucidazioni sulla situazione in Trentino. Non è emerso nulla riguardo ai contenuti della telefonata, anche se il silenzio dell’entourage di Divina sembra indicare che non ci sia stata una benedizione da parte del leader della Lega. Tuttavia, sembra che Divina e i suoi sostenitori non intendano desistere e siano pronti a scendere in campo, anche se il centrodestra non dovesse accoglierli.
Raimondo Frau