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La via della seta: prospettive ed opportunità

Quali prospettive per l’Italia alla luce delle recenti decisioni del Governo per quanto riguarda la Via della Seta? È stato questo il focus dell’incontro, organizzato da Il Nodo di Gordio, avvenuto a Trento, e che ha visto protagonisti diversi esponenti politici e intellettuali, tra cui Gianni Alemanno e Marco Rizzo. L’obiettivo dell’evento era discutere gli sviluppi e i vantaggi economici che l’Italia ha ottenuto attraverso il memorandum con la Cina.

Un incontro che ha visto anche la partecipazione dell’ex sottosegretario Geraci che ha evidenziato i risultati positivi dell’accordo, sottolineando come l’export italiano verso la Cina sia cresciuto del 22% tra il 2018 e il 2021, superando Francia e Germania. Questo dato conferma l’efficacia dell’iniziativa e l’importanza di continuare a mantenere relazioni commerciali solide con il paese asiatico. Geraci ha più volte sottolineato che questo accordo, non comportando alcun obbligo o vincolo, è solo una grossa opportunità commerciale per il “Made in Italy”.

Gianni Alemanno ha ribadito l’importanza strategica della Via della Seta per l’Italia, affermando “Il Governo Meloni rischia di essere più realista del Re, perché, anche senza una specifica sollecitazione da parte degli Stati Uniti, si vuole fare un nuovo sgarbo gratuito alla Cina, dopo l’impegno di mandare la portaerei Cavour nell’Indo-pacifico”.

L’allarme lanciato con l’occasione da Gianni Alemanno è che una mancata attenzione nei confronti di tali accordi può risultare dannosa per le piccole e medie imprese che attualmente commerciano con la Cina, la quale sta ottenendo sempre più spazio all’interno del continente africano.

Presente anche Marco Rizzo che, concordemente a quanto affermato da Alemanno, ha espresso nei fatti il suo punto di vista: ovvero quello di porsi in una posizione intermedia tra l’Occidente e il Brics. A suo avviso sarebbe infatti un errore quello di peggiorare le relazioni con un partner internazionale come quello cinese a solo vantaggio del mondo occidentale.

L’assessore provinciale alla Cultura Mirko Biseti ha infine voluto sottolineare che questo accordo può essere una grossa opportunità anche per il tessuto economico provinciale vocato all’export e al turismo soprattutto in considerazione delle dimensioni medie delle aziende Trentine. Ha inoltre ricordato che parallelamente, se ben sostenuto, questo protocollo può diventare un eccellente strumento di scambi culturali.

Michele Soliani