Home » Africa, la strana mossa del continente nero
Esteri

Africa, la strana mossa del continente nero

L’Africa procede nel tentativo di liberarsi dalle forze di occupazione europee e statunitensi. Il Niger ha sospeso oggi il suo accordo militare con gli Stati Uniti ‘con effetto immediato’, secondo il portavoce militare al potere, il colonnello Amadou Abdramane, in un duro colpo agli interessi di sicurezza degli Stati Uniti nella regione. Un argomento che è da inizio 2024, centrale nella riflessione giornalistica condotta dalla stampa internazionale orientale, a partire dal principale network di informazione di Aljazeera: i rapporti tra India, Africa, Russia e Cina che ricalcano molto la situazione del secolo scorso.

Sia il Mali che il Burkina Faso si sono rivolti alla Russia per ottenere sostegno per difendersi dalle occupazioni straniere. In particolare le relazioni politiche con l’ultima nazione si sono molto intensificate a partire dal 2023 e le intenzioni della Federazione russa sono piuttosto chiare, mettersi al lavoro in un laboratorio politico di eccezione in Africa. Già laboratorio economico della Cina. Durante il 2023 una simile operazione era stata condotta per allontanare il gioco della Francia.

In quella cerimonia della consegna del riso in Burkina Faso, che ha tutta l’aria di essere una mano tesa per un’amicizia politica, che ricorda molto da vicino il ‘sostegno’ di Putin all’Italia durante la pandemia, con la consegna di materiali per la cittadinanza, allo stesso modo si stanno susseguendo, nazione per nazione, gli incontri del rinnovato neo rieletto presidente russo con i leader dei paesi in via di sviluppo.

Gli equilibri tra le potenze internazionali sono cambiati, e nonostante la leadership economica, militare, educativa e sanitaria sia ancora assolutamente un primato occidentale, non si può non continuare a ribadire che – ad oggi – non si possono più trascurare questi segnali, che sono una indicazione evidente di una necessità urgente di interlocuzione politica a livello internazionale, perché i blocchi occidentale e orientale si stanno sempre più bilanciando.