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L’opinione: guerra Ucraina Russia e Russia Ucraina… ormai è sentita come una serie televisiva… invece è una guerra con veri morti.

Stavo pensando alla guerra in Europa che tutti sentono con molto distacco, come se fosse solamente un film oppure una serie televisiva se non un videogioco. Ormai , come esseri umani, siamo assuefatti e dimentichiamo che a pochi centinaia di chilometri da casa nostra è in corso una guerra con veri morti e veri feriti ed è cominciata più di due anni fa, all’alba del 24 febbraio 2022, quando Vladimir Putin annunciava una “operazione militare speciale” nell’Ucraina orientale. Poche ore dopo, tutta l’Ucraina, compresa la capitale Kiev, era colpita da attacchi aerei e missilistici, mentre le forze di terra russe varcavano i confini. E’ da allora che non solo l’Ucraina ma tutta l’Europa e gli Stati membri della Nato si trovavano in guerra. Ed oggi è ancora più accesa con l’attacco delle forze armate ucraine all’interno della Federazione Russa a poche centinaia di chilometri da Mosca.

Ma la guerra russo-ucraina, è la prosecuzione di un conflitto iniziato nel 2014. certamente non è stata la guerra lampo immaginata da Putin. Il presidente della Federazione sovietica ha sottovalutato la determinazione a combattere degli ucraini e l’assistenza bellico-m!ilitare che avrebbero ottenuto dai Paesi membri dell’Unione Europea e quelli membri della Nato. Il presidente Zelensky, poi, da attore cinematografico e politico si è anche rivelato un capo risoluto e soprattutto capace di utilizzare i media in un conflitto “ibrido”, che si combatte su diversi piani: militare, economico e propagandistico. A quersto poi bisogna aggiungere gli ‘’attentati’’ e la ‘’guerra per procura’’ che si combatte in altri luoghi , come in Africa. La chiamano “guerra ibrida” , gli oscuri meandri di una lotta che coinvolge sabotatori, agenti provocatori e spie russe e occidentali, forze mercenarie russe , ucraine e occidentali.  E a tutto questo c’è da aggiungere la chiamata alla “guerra santa” della Russia contro l’Occidente con missione di contattare la destra conservatrice europea, attirando verso il «Russkij Mir», l’“universo russo”, tutti coloro che vedono nella Russia una “riserva morale” contro la depravazione morale dell’Occidente e con obiettivo la  creazione di un grande impero anti-americano, da Gibilterra a Vladivostock, secondo l’utopia del nazionalista rivoluzionario belga Jean-François Thiriart (1922-1992) e un “Eurasia”,  come espliocitata da Alain de Benoist, fondatore della Nouvelle Droite francese e a cui si è ispirata la Nuova Destra italiana , di Marchi., e con principale punto di riferimento però il filosofo-esoterista Julius Evola (1899-1974), di cui ha rivisitato le opere in chiave euroasiatica, considferando la Chiesa cattolica come un nemico capitale e , per questo, chiamando il Patriarcato ortodosso di Mosca a sostenere la missione imperiale della Russia contro l’Occidente e la pretesa universalista della Chiesa cattolica.

La geopolitica del caos di cui ci hanno parlato molti analisti è oggi assunta al quotidiano . La Russia deve seminare il caos geopolitico in Occidente, incoraggiando i conflitti etnici e sociali e utilizzando armi come il gas e il petrolio e il grano.  «Guerra Ibrida»  estesa in più parti del Globo Fa parte di questa opera di destabilizzazione. dell’Occidente.  E’ solo nell’anarchia che «la tenebra gradatamente si rischiara e dall’abisso della necessità sorge il fiore terribile dell’individuo assoluto» (J. Evola, Teoria dell’individuo assoluto, Bocca, Torino 1927, p. 304). E’ la formula della “metafisica del caos” con la discesa necessaria ed irreversibile nell’abisso del male e la rivalutazione del Caos come principio primordiale ed eterno dell’universo contrapponendo  l’Eterna Roma (cioè la Russia ortodossa) all’Eterna Cartagine (gli Stati Uniti e l’Occidente). Cosi’ la Russia di Putin, erede di Stalin e di Gengis Khan, ha la missione di essere il “Katéchon”, colui che trattiene, impedendo l’arrivo del Male finale nel mondo.

Nel disegno euroasiatico, i paesi ortodossi dei Balcani settentrionali, in particolare la Serbia e la Bulgaria, storicamente pro-russe, costituiscono il sud della Russia, destinata ad estendersi alle repubbliche caucasiche e turcofone, fino alla Mongolia. L’Europa dovrà passare dal controllo strategico americano a quello del Cremlino, che si avvarrà anche dell’appoggio dell’Iran e della Cina. Tutto questo non è fantapolitica. Mosca infatti cerca di aumentare la sua influenza nei Balcani attraverso gli alleati della Serbia e della Republika Srpska, una delle due entità in cui è stata divisa la Bosnia dagli Accordi di Dayton. Del restop è noto che la Serbia, che non perdona i bombardamenti della Nato subiti nella guerra del Kosovo, ha rifiutato di partecipare alle sanzioni occidentali contro la Russia e il suo presidente Aleksander Vucic, ha minacciato un intervento militare per difendere la minoranza serba nel Kosovo. La Bosnia è esposta a sua volta al rischio di una secessione dei serbi del suo territorio. Nella «guerra ibrida» in corso i Balcani rappresentano un nuovo possibile teatro di guerra, su cui in qualsiasi momento può essere drammaticamente alzato il sipario.

Marco Affatigato

Riguardo l'autore

Marco Affatigato

nato il 14 luglio 1956, è uno scrittore e filosofo laureato in Filosofia - Scienze Umane e Esoteriche presso l'Università Marsilio Ficino. È membro di Reporter Sans Frontières, un'organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa.

Nel 1980 la rivista «l’Uomo Qualunque» ha pubblicato suoi interventi come articolista. Negli ultimi anni, ha collaborato regolarmente con la rivista online «Storia Verità» (www.storiaverita.org) dal 2020 al 2023.