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Trump firma il “Take It Down Act”: una legge contro il deepfake porn. E in Italia?

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato ufficialmente il Take It Down Act, una legge federale destinata a combattere la diffusione non consensuale di immagini intime, comprese quelle realizzate tramite l’intelligenza artificiale. Una normativa che affronta direttamente il fenomeno del cosiddetto deepfake porn e che impone obblighi chiari anche alle piattaforme online: rimuovere entro 48 ore i contenuti segnalati e implementare sistemi di prevenzione.

Un passaggio simbolico importante è stato la presenza attiva della First Lady Melania Trump, che ha sostenuto la legge in linea con il suo impegno per la protezione dei minori e contro l’abuso digitale. L’atto legislativo è nato dopo alcuni casi eclatanti verificatisi negli Stati Uniti, come la diffusione di immagini sintetiche di minori prodotte con IA, e ha ottenuto un ampio consenso bipartisan.

Una riflessione necessaria anche per l’Italia

Questa legge rappresenta un segnale forte, che merita attenzione anche al di fuori degli Stati Uniti. In Italia, infatti, il tema della manipolazione digitale delle immagini intime – e in particolare della creazione di contenuti falsi a sfondo sessuale tramite IA – è ancora trattato in modo marginale. Eppure, la questione è di estrema attualità.

Parliamo di una tecnologia accessibile, rapida, e sempre più realistica, che può distruggere in pochi secondi la reputazione e la vita privata di una persona. La vittima si trova spesso impotente: l’immagine è falsa, ma circola come fosse vera. Il danno è reale, e spesso irreparabile.

In Italia, sebbene in misura più limitata, si sono già verificati episodi in cui profili falsi e contenuti ambigui sono stati creati a fini economici o di truffa, talvolta utilizzando volti di persone ignare. In certi casi si è arrivati a creare interi personaggi digitali, venduti su piattaforme per adulti, spacciandoli per individui reali. Sebbene la normativa italiana contempli già alcuni strumenti contro la diffamazione e la pornografia non consensuale, manca ancora una risposta organica e aggiornata che tenga conto delle nuove tecnologie, in particolare dell’IA generativa.

Non solo pornografia, ma regolamentazione dell’intelligenza artificiale

Il Take It Down Act si inserisce anche in un contesto più ampio: quello della necessità di regolare l’intelligenza artificiale, in un equilibrio tra libertà di espressione e tutela della dignità individuale. È un terreno delicato, dove è facile cadere o nella censura preventiva o nell’inerzia normativa. Ma una cosa è certa: non si può più rimandare.

In Italia si dovrebbe iniziare a parlare seriamente di una legislazione ad hoc, in linea con quanto già sta emergendo in altri Paesi. Qualcosa già vi è ma è necessario stare al passo con una tecnologia continuamente in evoluzione. La tutela dell’identità e della reputazione nel contesto digitale è ormai una priorità. E questa legge americana – che unisce simbolicamente la politica e la società civile, con il ruolo attivo della First Lady – può e deve rappresentare uno spunto importante anche per il nostro legislatore.

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Riguardo l'autore

giuliacalama

Nata dalla sponda veronese del lago ma lasciato il cuore dalla parte delle grotte di Catullo, colpita dai famosi versi Odi et amo. Laurea magistrale in Lettere conseguita non "perché amo leggere" ma perché mi piace scrivere. Predilezione per lavori manuali al limite tra la donna avanguardista e una donna d'altri tempi: cucino, cucio e lavoro l'uncinetto. Solo musica italiana (esclusi i Queen)