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Le anime dei Savoia erranti per il mondo senza pace

La nostra battaglia è sempre stata quella di far tornare le salme degli ex re nell’unico luogo deputato alla loro sepoltura, il Pantheon a Roma. Non in una tomba qualsiasi in Piemonte“: le parole sono di Emanuele Filiberto, nipote di Umberto II di Savoia e Maria Josè del Belgio.

Il luogo tradizionale di sepoltura di Casa Savoia, per coloro che non furono proclamati reali d’Italia, è la Basilica di Superga, nella quale nel 1778 è stata costruita una cripta contenente le Tombe Reali su volontà del Re Vittorio Amedeo III.
Formato da una croce latina allungata, il mausoleo ospita al centro il Sarcofago dei Re che custodisce la Salma di Carlo Alberto, VII Re di Sardegna, quello dello Statuto Albertino, per intenderci.

Nel braccio sinistro della cripta è presente il monumento funebre dedicato a Vittorio Amedeo II, fondatore della Basilica di Superga e Duca di Savoia, mentre, poco distante, troviamo il Monumento Funebre del principe Ferdinando di Savoia, Duca di Genova e padre della Prima Regina d’Italia, Margherita.
Parallelamente alla Sala dei Re sorge la Sala delle Regine, in cui si distinguono il monumento funebre di Maria Teresa di Toscana e il monumento funebre di Maria Vittoria dal Pozzo, moglie del Primo Duca d’Aosta, Amedeo Ferdinando.
Nel gennaio del 1878, in occasione della morte del primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II, il Pantheon fu scelto quale dimora delle salme dei Reali d’Italia. Attualmente accoglie le spoglie mortali di Re Vittorio Emanuele II, Re Umberto I e della Regina Margherita di Savoia.

Il 2017 si era chiuso col ritorno della salma di Vittorio Emanuele III in Italia da Alessandria d’Egitto. Il re era stato posto accanto alla salma della moglie, la regina Elena, nel Santuario di Vicoforte. Quest’ultima era stata traslata in gran segreto dal cimitero di Montpellier, in Francia, dove fu inumata il 28 novembre 1952.
I 46 anni di regno non sono bastati a fargli guadagnare un posto al Pantheon. “Nessun onore pubblico per chi porta il peso di decisioni che hanno gettato discredito e vergogna su tutto il Paese. L’Italia non può e non deve dimenticare” aveva sentenziato Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Ma i luoghi di sepoltura dei Savoia sono davvero tra i più disparati: Amedeo di Savoia, figlio di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta riposa in Kenya, a Nyeri. L’ultimo re d’Italia Umberto II e sua moglie Maria Josè sono sepolti nell’abbazia di Altacomba, nella Savoia francese; Emanuele Filiberto Duca d’Aosta riposa nel Sacrario Militare di Redipuglia, Carlo Emanuele IV è tumulato nella Chiesa di S.Andrea al Quirinale di Roma, mentre in Somalia riposa Luigi Amedeo Duca degli Abruzzi.

Una dinastia numerosa che si è espansa in tutto il mondo, nonostante la scontata polemica sugli errori commessi in vita, soprattutto per ciò che riguarda Vittorio Emanuele III, ritenuto complice della dittatura fascista. Eppure i Savoia sono parte della storia italiana, protagonisti di diversi capitoli impossibili da cancellare.
Parce sepulto” scriveva Virgilio nell’Eneide: hanno già avuto la propria pena.

di Antonella Gioia