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Attualità Cultura Politica Un bergamasco in Rendena

La rinascita della Patria è lì, a portata di mano

Non è poi vero che Facebook sia soltanto una specie di sfogatoio per anzianetti in fregola. Da un recente scambio di post su Facebook, ad esempio, è emersa una riflessione di carattere politico, che mi ha riportato alla mente ragionamenti e progetti di un tempo passato, che, tuttavia, mi sembrano adattarsi benissimo al presente, sia pure ammantati da un sottilissimo velo di nostalgia.

Si discuteva di partiti e di uomini e io rilevavo come il problema dell’attività politica, oggi, consista soprattutto nell’assenza di personalità di autentico riferimento: tanto ai massimi livelli quanto ai minimi, c’è carenza di uomini, di caratteri solidi, di persone affidabili, di cervelli educati al pensiero e indirizzati al bene comune.

Mentre scrivevo le mie considerazioni a un amico, mi è tornato alla mente un progetto cui avevo lavorato, una ventina almeno d’anni fa, che si chiamava “Piramidi e Stelle”: questo progetto partiva dalla medesima considerazione di una fatale penuria di uomini attrezzati alla politica, tanto sul piano morale che su quello intellettuale. Perciò, io postulavo la creazione di una struttura di partito (allora, si chiamava Alleanza Nazionale) che permettesse, da una parte, un interscambio semplice e continuo tra periferia e centro e, dall’altra, formasse una nuova classe dirigente, per mezzo di piccoli circoli territoriali, dove si tenessero lezioni e seminari, ma si praticasse anche una vera vita di comunità, ricca di iniziative che andassero, spensieratamente, dalla cultura alla goliardia.

Naturalmente, come ogni buon destrosociale, il mio ragionamento partiva dagli indimenticati “Cuib” di Codreanu, senza però quella carica di misticismo patriottico e contadino che contraddistingueva l’esperienza del Capitano: una cosa più semplice ideologicamente, più strapaesana, ma anche più immediatamente realizzabile.

Ve lo racconto perché il modello che mi sembrava più adatto a sperimentare praticamente questo progetto era proprio quello trentino. Allora, il centrodestra nella Provincia Autonoma aveva come suo animatore eminente il caro Cristano de Eccher, sotto la cui guida si era sviluppata una bella comunità giovanile, molto attiva nel proporre iniziative e nel praticare attività comunitarie: ecco, mi dissi, basterebbe organizzare meglio le cose, dare loro una forma strutturata, modellizzarle, per avere pronto qualcosa di molto simile alle “Stelle” del mio progettino.

Rimaneva da occuparsi delle “Piramidi”, cioè degli inevitabili rapporti gerarchici, senza i quali nessuna struttura organizzata, neppure un movimento politico, può funzionare. Così, cercai di proporre la mia idea a quelli che allora erano i vertici della Destra Sociale, che era, all’interno di AN, la frangia più attenta a questo genere di problemi e che pubblicava una bellissima rivista, “Area”, su cui, ultimo e mignolo, scrivevo mensilmente. Sarà perché ero giovane, sarà perché ero stupido, fatto si è che a me questa idea di una rinascita del nostro popolo, attraverso una nuova visione della politica e del fare politica sul territorio, piaceva assaissimo: noi di “Area” ci illudevamo veramente di stare costruendo qualcosa di nuovo e di utile per la nostra Patria.

Sarà che eravamo giovani, sarà che eravamo stupidi. Per farla breve, io su questo progetto, dai vertici delle Piramidi, non ebbi risposta: nessuno mi disse che era una boiata, semplicemente non mi risposero. Così, mi sento autorizzato a ripeterlo: ci vogliono uomini nuovi, per una rinascita della politica, intesa nobilmente e non come una corsa alle poltrone.

E gli uomini non nascono dal nulla: vanno formati e preparati. I nostri ragazzi sono ragazzi in gamba: hanno solo bisogno di persone, luoghi, possibilità, per creare quella comunità che ci sembra solo un sogno lontanissimo.

Ma che è lì, a portata di mano.

Marco Cimmino