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“Le bimbe di Benno Neumair”. Il gruppo Facebook che scandalizza l’Alto Adige

Aria di bufera in Alto Adige dopo che nelle ultime ore sono aumentate a dismisura le segnalazioni di un gruppo Facebook dal nome “Le bimbe di Benno Neumair“. Il gruppo, facendo un chiaro riferimento alla pagina a sostegno dell’ex-Premier Giuseppe Conte (“Le bimbe di Giuseppe Conte”), sarebbe stato creato per dare un goliardico sostegno a Benno Neumair.

Non ci sarebbe nulla di male o di strano se solo Neumair non fosse il 30enne professore di scuola media che nei giorni scorsi ha confessato di aver ucciso, strangolandoli, il padre e la madre, in quello che era stato il principale caso di cronaca nera nazionale all’inizio del 2021. Gli inquirenti ora stanno valutando un suo coinvolgimento anche nella morte della nonna, senza che per ora siano stati rinvenuti nuovi dettagli.

A segnalare il gruppo ai media è stato Alessandro Urzì, Consigliere provinciale e regionale per Fratelli d’Italia. “Sono schifato” ha scritto il Consigliere sul proprio profilo Facebook, aggiungendo quanto segue: “Spero solo che sia uno scherzo di pessimo gusto, ma intanto questo gruppo esiste. La degradazione etica della nostra società non conosce ormai limiti. Chiediamo che sia fatta luce su questo spaccato di incultura legata alla banalizzazione di una grande tragedia“.

Tra le foto che hanno fatto più scalpore, una grafica col ritratto di Benno e la scritta “Auguri papà. Ti voglio un fiume di bene. Benno”, con riferimento al fatto che Neumair avrebbe cercato di occultare i cadaveri dei genitori nascondendoli nel fiume Adige. Tuttavia, mentre il corpo della madre è stato ritrovato nel fiume, si è ancora alla ricerca dei resti del padre.

Una tristezza infinita, dover constatare come l’animo umano sia precipitato in un abisso senza fine, incapace di distinguere tra bene e male, tra giusto e ingiusto. Ma anche totalmente manchevole di empatia verso le vittime di un’assurda tragedia familiare, senza quel rispetto verso il sacro che per altre generazioni costituiva un limite invalicabile per nessuna ragione” conclude Urzì.