Ieri il prezzo del greggio Brent è sceso al di sotto di 102 dollari al barile a causa dei crescenti rischi di una recessione globale.
Anche uno sciopero dei lavoratori dell’industria petrolifera e del gas norvegese presso Equinor non ha potuto impedire che il prezzo scendesse, poiché il governo è intervenuto e ha interrotto bruscamente lo sciopero.
Oggi il prezzo del Brent si è avvicinato a 104 dollari al barile, per poi ritirarsi in seguito. Inoltre, questa settimana la pressione sui mercati delle materie prime è stata esercitata dal rafforzamento del dollaro, facilitato dall’avversione al rischio degli investitori.
L’indice del dollaro ieri è salito ai massimi degli ultimi 20 anni (dal 2 dicembre 2002). Il dollaro forte ha un impatto negativo sul mercato delle materie prime: poiché molte materie prime sono denominate in dollari, il rafforzamento della valuta di riserva le rende meno accessibili ai detentori di altre valute. Tuttavia, mentre aumentano le preoccupazioni degli investitori per l’inizio di una recessione, gli analisti di Goldman Sachs osservano che l’economia globale continua a crescere. L’aumento della domanda di energia dovrebbe superare la crescita del PIL quest’anno, secondo gli analisti.
Allo stesso tempo, si registrano segnali di miglioramento dei consumi energetici dalla Cina, che è il maggiore importatore. Il mese scorso, il consumo complessivo di energia è tornato a livelli che sono il 90% dei livelli pre-pandemia di giugno 2019. Il sostegno temporaneo al petrolio è recentemente arrivato dalle sospensioni in Libia, così come dal calo delle scorte petrolifere statunitensi.
Ancora più importante, tuttavia: l’alleanza OPEC ha confermato nel suo ultimo incontro che i produttori non hanno attualmente la capacità di aumentare significativamente l’offerta. Ci sono anche una serie di potenziali restrizioni che potrebbero essere adottate dai paesi occidentali, che a loro volta frenerebbero le esportazioni di petrolio russe.
C’è un notevole squilibrio tra domanda e offerta nel mercato: la domanda rimane abbastanza forte e potrebbe aumentare, mentre non c’è ancora la possibilità di aumentare significativamente l’offerta. Alcuni vedono l’attuale correzione del petrolio come un’opportunità di acquisto. Sono valutazioni soggettive.