Home » Il PPE lancia l’allarme sul bilancio dell’Unione europea
Economia

Il PPE lancia l’allarme sul bilancio dell’Unione europea

Senza nuove risorse proprie entro il 2027, il bilancio dell’Unione europea dovrà affrontare tagli significativi o gli Stati membri dovranno aumentare i loro contributi. Questo l’allarme lanciato dall’eurodeputato Fernandes che ha sottolineato l’importanza di affrontare questa dura realtà e mettersi al lavoro per trovare una soluzione.

Il rimborso degli oneri finanziari legati al fondo di ripresa Covid-19, NextGenerationEU, è stato stimato a 15 miliardi di euro all’anno fino al 2058. Questo rappresenta circa il 10% del bilancio dell’UE. Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse potrebbe portare il costo del rimborso del debito a raddoppiare rispetto alle previsioni iniziali e potrebbe raggiungere i 30 miliardi di euro entro il 2027.

Ciò che preoccupa ancora di più è che dopo il 2027, l’UE dovrà iniziare a rimborsare non solo il costo del debito, ma il debito stesso. Questo significa che se non saranno trovate nuove risorse proprie, l’UE dovrà affrontare seri tagli ai finanziamenti.

Il Gruppo PPE, al quale appartiene Fernandes, valuterà le proposte odierne per un secondo paniere di nuove risorse proprie. Tuttavia, il gruppo non è favorevole a nuove risorse proprie che gravano sui cittadini e sulle piccole e medie imprese. Sono favorevoli invece a quelle che possono generare entrate, promuovere una concorrenza leale e aiutare a realizzare le priorità politiche dell’UE, come la lotta al cambiamento climatico.

È quindi urgente che gli Stati membri affrontino questa realtà e si mettano al lavoro per trovare soluzioni sostenibili. Sarebbe sbagliato affidarsi esclusivamente a tagli di bilancio che potrebbero avere un impatto negativo su settori vitali come l’istruzione, la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo regionale. Allo stesso tempo, aumentare i contributi degli Stati membri potrebbe mettere a dura prova le economie nazionali già colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia.

È quindi necessario un approccio equilibrato che includa nuove risorse proprie che possano fornire entrate aggiuntive senza gravare in modo sproporzionato sui cittadini e sulle imprese. Promuovere una concorrenza leale e lottare contro il cambiamento climatico sono obiettivi importanti dell’UE e le nuove risorse proposte dovrebbero riflettere questi obiettivi.

In conclusione, è tempo che gli Stati membri si sveglino e affrontino la dura realtà del bilancio dell’Unione europea. Senza nuove risorse proprie entro il 2027, saranno necessari tagli significativi o aumenti dei contributi. È urgente trovare soluzioni sostenibili che non gravino in modo sproporzionato sui cittadini e sulle imprese, ma che allo stesso tempo aiutino a realizzare le priorità politiche dell’UE.