Continui video sui social di persone che aprono le uova di Pasqua e l’insolita moda per sapere prima la sorpresa nelle uova di Pasqua: questa la tendenza che aleggia sui social in queste settimane che precedono l’evento che dovrebbe ricordare la resurrezione di Gesù.
Natale sta a regali come Pasqua sta a uovo: nell’era del consumismo queste sembrano essere le priorità. Certo non c’è età per gustarsi il sapore di un buon cioccolato bianco, al latte o fondente che sia, ma forse per sperare di trovare il giochino di plastica – che finirà nel dimenticatoio conclusosi il giorno di Pasquetta – si, c’è un limite d’età. È il grillo parlante della nostra coscienza che ci dice che a trent’anni forse si è un po’ grandini per aspettare la sorpresina dell’uovo.
Quest’anno si nota una certa tendenza, nata neanche a dirlo sui social, a filmarsi mentre si aprono le uova di cioccolato e a mostrare la sorpresa in diretta o attraverso video ricondivisi milioni di volte. Ciò non desta clamore mediatico viste tutte le stranezze che si vedono sul web, tuttavia un’eccezionalità nell’evento c’è e consiste nel pesare le uova sulle bilance della frutta e verdura nei supermercati: prendere le uova per vedere il loro peso garantisce ‘scientificamente’ di trovare una sorpresa gradita. In poche settimane questi video, circolati sui social, hanno fatto si che alcune note catene di supermercati scrivessero ‘’vietato pesare le uova di cioccolato’’.
Al di là del sorriso goliardico che può suscitare il comportamento di questi creatori di contenuti, c’è da pensare alla vacuità di contenuto che essi esprimono, generando e portando avanti l’idea di avere tutto e subito (aprono infatti l’uovo prima di Pasqua) e di possedere oggetti superflui.
È un caso che, negli ultimi anni, le pubblicità delle uova pasquali sono diminuite? Si potrebbe ipotizzare che le pubblicità siano veicolate tramite il web, altrimenti come si spiegherebbe l’acquisto di nove, dieci, undici uova di Pasqua aperte in un solo video?