Nel periodo tra il 22 marzo e il 29 marzo, presso il Museo Diocesano, al piano secondo, è stato messo in opera un lavoro di restauro di una tavola, preziosa, della seconda metà del ‘500.
Oltre ai 4 incontri con il restauratore (I Segreti del Restauro) che ha lavorato per la realizzazione di questo manufatto, è stato possibile anche vedere come funziona un lavoro di perfezionamento e risanamento di un prezioso. La tavola proviene da Palazzo Roccabruna, realizzata da Paolo Naurizio pittore originario di Norimberga, attivo a Trento nella seconda metà del XVI secolo, autore peraltro della Madonna e dei Santi, la pala proveniente dalla cattedrale di San Vigilio.
Il laboratorio del restauratore è interessante perché mostra quali sono gli strumenti e come funziona un restauro, con i suoi modi e i suoi tempi.
Come si può vedere il lavoro è piuttosto complesso, perché le opere non sono composte da un solo strato, ma specialmente questa, un olio su tela del secolo XVI (1578 – 1580) è caratterizzata da un lavoro di sovrapposizione di diversi momenti lavorativi pittorici.
Si tratta di San Girolamo, la Visione degli angeli che suonano le trombe del Giudizio universale e l’arcidiacono Girolamo Roccabruna in preghiera. Di circa 2 metri per 2 metri e mezzo.
Il restauro è stato effettuato con la strumentazione che si può vedere in fotografia. MC