In un clima di crescente insicurezza e polemiche, c’è chi dice “ideologiche e strumentali”, dopo i servizi di Rete 4 che hanno mandato su tutte le furie il Sindaco Ianeselli, la consigliera comunale Silvia Zanetti potrebbe ora rappresentare quella figura di riferimento per il cambiamento a Trento, anche sul fronte sicurezza (che ora passerà per l’importante lavoro con le circoscrizioni dopo il lavoro presentato ieri in capigruppo). Non si può negare che la giovane consigliera trentina, già sotto la lente d’ingrandimento da tempo, si sia mossa con determinazione e visione pragmatica in un contesto politico frammentato, dopo anni di polemiche sterili. Zanetti sembra aver intrapreso una missione ambiziosa in grado di “conquistare” sinistra e destra: proporre un nuovo ruolo per le circoscrizioni, un passo cruciale per restituire ai cittadini un’amministrazione più vicina e reattiva alle loro esigenze e con esse il concetto di sicurezza di prossimità. Lavoro che da questo mese la vedrà nuovamente impegnata con una speciale delega proprio dall’amministrazione di Palazzo Geremia.
Il contesto della riforma
Negli ultimi mesi, l’eco delle richieste di rinnovamento sembra aver trovato finalmente ascolto. Ben nove delle dodici circoscrizioni coinvolte hanno accolto con favore le proposte di Zanetti, dimostrando una volontà di cambiamento che non si vedeva da tempo: le circoscrizioni di Meano, Ravina-Romagnano, Bondone, Oltrefersina, Centro storico – Piedicastello, San Giuseppe – Santa Chiara Villazzano e Sardagna hanno espresso parere positivo. Tuttavia, le voci critiche di Gardolo e Mattarello sollevano interrogativi sulla direzione intrapresa, evidenziando la necessità di un dialogo aperto e costruttivo costante.
Le sfide affrontate
Nonostante il consenso ottenuto, le critiche non si sono fatte attendere. La capogruppo della Lega ha infatti liquidato le modifiche come un semplice “aggiornamento tecnico” e ha accusato Zanetti di utilizzare la riforma come strumento per la sua campagna elettorale, eppure queste modifiche, sostengono molti presidenti delle circoscrizioni che hanno dato esito positivo, “mancavano da anni”.
Un cambio di paradigma
Il lavoro sulle nuove linee operative dunque, – che si aggiunge alle modifiche al regolamento – della consigliera delegata Zanetti, non è tuttavia passato inosservato in un momento in cui le circoscrizioni necessitano di una revisione profonda per rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità. Dimostrare una capacità di ascolto, raccogliendo le istanze dei cittadini e dei consiglieri circoscrizionali per garantire che le proposte fossero realmente in linea con le necessità locali non era certo compito facile, ma il risultato sembra per il momento darle ragione. La semplificazione dei processi burocratici è diventata uno degli obiettivi principali del suo intervento (e con lei dell’amministrazione a guida Ianeselli), mirando a rendere queste istituzioni più agili e pronte a rispondere alle sfide quotidiane. Sicuramente un primo grande passo dopo anni di inadempienze e politiche fallimentari.
Ora l’impegno sulla sicurezza
Con l’inizio del mese corrente, Zanetti ha deciso di concentrare parte del suo impegno sulla sicurezza di prossimità, un tema scottante alla luce delle recenti polemiche sull’insicurezza a Trento. Zanetti, intercettata al telefono, ci ha confermato che intende “rafforzare i gruppi di controllo di vicinato e incentivare la loro attività per migliorare la sicurezza nelle diverse aree della città. Questo nuovo focus rappresenta non solo una risposta alle preoccupazioni dei cittadini ma anche un’opportunità per costruire una comunità più coesa e solidale”.
Non solo dunque un passo verso una governance locale più efficace, ma un segnale chiaro che il cambiamento a Trento è già in atto, quantomeno sulla carta. Soprattutto da parte di una amministrazione che, proprio nella figura della consigliera, sembra aver trovato quella risposta che cercava da tempo: un’intermediaria preziosa tra i cittadini e le istituzioni, che tuttavia ancora non intende schierarsi. “Quando ho deciso di accettare l’incarico l’ho fatto in virtù degli ideali che mi hanno sempre portato a far politica, per la comunità”, sottolinea Zanetti al telefono. “Per una politica con la P maiuscola, che sappia ascoltare davvero, così come mi ero prefissa di fare sin dai tempi di ‘Si Può Fare’! Per una politica al servizio della comunità, così come dovrebbe sempre essere”, ha concluso.