Ogni mattina Trento si sveglia nello stesso modo: auto in fila, clacson nervosi, strade intasate. È quanto denunciano i consiglieri comunali uscenti di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Daniele Demattè e Giuseppe Urbani, in un comunicato diffuso nelle scorse ore, puntando il dito contro la gestione dell’amministrazione Ianeselli.
“La situazione è sotto gli occhi di tutti – spiegano i due consiglieri comunali uscenti –. Ogni giorno riceviamo messaggi e telefonate da cittadini stremati. Il traffico è diventato ingestibile, e non possiamo più far finta di niente”.
Nel comunicato diffuso nelle scorse ore, i due consiglieri non risparmiano critiche: parlano di cantieri che creano problemi alla viabilità, di piste ciclabili “improbabili” che hanno tolto spazio alla viabilità, di corsie ridotte che hanno aggravato la situazione. Tra i nodi più problematici vengono indicati via Grazioli e via Perini, la tangenziale all’altezza del ponte di Ravina, il distributore di Spini di Gardolo e la rotatoria di via Berlino, quest’ultima descritta come «un imbuto» congestionato dai flussi provenienti dalla Valle dei Laghi e dalla collina ovest.
Secondo Demattè e Urbani, il problema non è solo l’aumento del traffico in senso stretto, ma l’assenza di una pianificazione coerente. «I disagi non sono cresciuti in modo proporzionale ai veicoli in circolazione – dicono – ma in modo esponenziale. Le scelte dell’amministrazione, anziché migliorare la mobilità urbana, hanno finito per peggiorarla.»
E se le critiche non mancano, non mancano nemmeno le proposte. I consiglieri chiedono un intervento immediato su diversi fronti e che spaziano da una soluzione tampone per decongestionare l’area di Spini, in attesa dell’atteso sottopassaggio di via Palazzine a un nuovo piano parcheggi per contrastare il fenomeno delle auto che girano a vuoto alla ricerca di un posto libero.
“Togliere stalli non riduce il traffico, lo moltiplica”, affermano con forza, criticando una politica che – a loro dire – ha messo in difficoltà chi si muove in auto senza fornire valide alternative.
Nel loro intervento, i consiglieri aprono anche alla mobilità alternativa, ma con un approccio pragmatico. Puntano il dito contro quella che definiscono una “guerra ideologica al trasporto privato”, e rilanciano invece l’idea di rafforzare il trasporto a fune, individuando nel prolungamento dell’impianto di Sardagna fino a Sopramonte una soluzione strategica. Un intervento che – secondo loro – avrebbe ricadute positive non solo sul traffico, ma anche sul rilancio dell’area panoramica e dell’ex Hotel Panorama.
In parallelo, viene rilanciata un’idea già discussa in passato: uno studio di fattibilità per realizzare rampe di collegamento diretto tra il viadotto Montevideo e la tangenziale, in modo da alleggerire la pressione dei flussi provenienti dalla zona ovest della città.
Oltre alle opere strutturali e ai progetti a lungo termine, Fratelli d’Italia chiede anche misure immediate. In particolare, propongono un rafforzamento della presenza della Polizia Locale nelle ore di punta, in special modo nella zona di via Berlino, considerata il punto più critico dell’intera rete urbana.
Il messaggio è diretto: secondo i Consiglieri comunali di Trento Demattè e Urbani, Trento ha bisogno di una nuova visione sulla mobilità per la gestione del traffico, capace di unire efficacia, buon senso e rispetto delle esigenze quotidiane dei cittadini. “Non si può pensare di cambiare le abitudini delle persone con divieti e tagli – concludono –. Bisogna offrire alternative concrete, costruire soluzioni credibili e lavorare insieme, non contro chi ogni giorno si sposta per lavoro, studio o necessità”.