Luigi Di Maio, nato ad Avellino nel 1986, è dallo scorso 21 marzo Vicepresidente della Camera per il Movimento 5 Stelle. Si diplomato al Liceo Classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco nel 2004; attivista dal 2007. Nel 2010 si candida come consigliere comunale del suo comune, senza riuscire ad essere eletto. Nel 2013 sale agli onori della cronaca per essere il più giovane Vicepresidente della Camera eletto nella storia d’Italia; davanti a lui una sicura carriera all’interno delle istituzioni. Lui nega, ma tutti lo vedono come Presidente del Consiglio di un probabile governo a guida 5 Stelle. Gira senza scorta, ovunque vada riceve attestati di stima; sarà lui a rottamare il “Rottamatore”?
Chi è a oggi Luigi Di Maio?
Una persona più consapevole di prima, un cittadino più consapevole di prima. Se porti i cittadini nelle istituzioni lì dove per anni ci hanno detto che non si poteva cambiare niente e inizi a capire che le soluzioni sono a portata di mano ma è solo un problema di volontà politica, diventi un cittadino più consapevole.
Io cerco di portare con me sempre quella dote che hanno tutti i parlamentari dei Cinque Stelle: sapere di non sapere. Cercare di studiare e anche di sbagliare però tenendo sempre i piedi a terra. Se ti ricordi di non sapere le cose, le approfondisci da zero. Riesci a battere quelli che per vent’anni credevano di sapere tutto e invece erano solo bloccati su steccati ideologici o per interessi personali.
Intervistato da Lucia Annunziata nel programma “In ½ h”, Casaleggio ha affermato che nel caso di vittoria delle Europee chiederete un nuovo Presidente della Repubblica e di indire le elezioni politiche. In caso di vittoria elettorale avete già un nome come Presidente del Consiglio?
Lo avrete voi, perchè lo deciderete voi come cittadini. Tutti gli iscritti al portale potranno fare un nome come Presidente del Consiglio oppure fiduciare un governo. Troveremo un modo per riuscire a sottoporre alla rete la decisione anche sulla cosa più importante che è il governo 5 stelle; che arriverà presto.
Lei viene dato tra i papabili
Mi sono svegliato alle sei per andare a uno mattina alle sette e dieci. Il conduttore mi ha fatto leggere la pagina di Repubblica che scrive: “Metteranno Di Maio Presidente del Consiglio”. Io gli ho detto che non ne sapevo niente, è un endorsement di Repubblica. Alla fine è un po’ di Totocalcio e di Totoscomesse; c’è poco da dire di politica e si parla di fantacalcio.
Sempre Casaleggio ha affermato che prima o poi il movimento dovrà fare a meno di lui e Grillo. Da esponente del movimento crede che l’elettorato farà un passo indietro dovuto l’assenza dei due leader? Ritiene che ci sia qualcuno che possa prendere il comando senza far “rimpiangere” Grillo?
Io credo che questo non è un Movimento che si prefigge l’obiettivo di mettere insieme sempre voti senza evolversi. Il movimento è per ora fatto dai Parlamentari, dai consiglieri Regionali, dai consiglieri comunali,dai cittadini e poi Casaleggio e grillo.
Già a differenza di un anno fa il Movimento si è evoluto, si evolverà ancora. L’obiettivo non è prendere sempre voti ma creare cittadini consapevoli che partecipano e vengano nel movimento per mettersi, come me, a cercare di cambiare qualcosa. Grillo e Casaleggio al momento sono ancora fondamentali perché hanno bisogno di scuotere le coscienze e far arrivare persone nel movimento per iniziare a partecipare. L’obiettivo è questo: non avere un milione di voti ma un milione di cittadini informati. Forse quando diventeranno informati, non ci voteranno più; almeno però abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
Una problematica che riguarda il nostro Paese da vicino è l’immigrazione. Alcuni Partiti vi accusano di aver abolito il Reato di Clandestinità, quale è la vostra versione?
Va detta prima di tutto una cosa tecnica. Il reato di clandestinità non è stato abolito ma neanche ridotto a pena amministrativa come noi abbiamo votato. Quello era il contenuto di una legge delega, quindi non è una legge che è entrata in vigore. È una delega al governo per fare una legge sulle depenalizzazioni, nelle depenalizzazioni abbiamo inserito anche il reato di clandestinità. Perché? Invece di far partire la sanzione amministrativa e il reato penale insieme; prima facciamo la sanzione amministrativa, se poi la sanzione amministrativa non viene espletata, allora parte il reato penale. Perché abbiamo fatto questo? Perché il reato di clandestinità non è nient’altro che una grandissima trovata elettorale della Lega, ma non ha risolto il problema visto che sono aumentati gli sbarchi. Non condividiamo neanche il garantismo della Sinistra, un garantismo che ci ha ucciso. Ha finto di non vedere i fantasmi che sono gli immigrati clandestini sul nostro territorio; noi adesso stiamo andando in Europa.
E come affronterete il problema in Europa?
Ci apprestiamo a fare una grandissima battaglia anche sull’immigrazione. Cosa significa? Prima di tutto le spese per Frontex e per Mare Nostrum se le deve accollare l’Europa. Noi siamo la frontiera meridionale dell’Europa, non siamo l’Italia per quanto riguarda il problema dell’immigrazione. Secondo punto: Aerei dell’Unione europea che rimpatrino chi non ha diritto d’asilo qui, altrimenti vediamo fantasmi che girano sul nostro territorio a cui è stato fatto un foglio di via e a cui è stato detto di andarsene.
Non hanno le risorse per andarsene e quindi restano sul territorio a delinquere per forza. Non c’è alternativa, ( l’immigrato n.d.r.) delinque visto che non ha la possibilità di fare una vita normale. Terzo punto: abbiamo commissioni che impiegano due anni per capire se una persona ha diritto d’asilo o no; se si potenziano gli strumenti delle commissioni, queste nel giro di 15 giorni devono dare il responso. Così chi deve essere rimpatriato viene rimpatriato; chi ha diritto d’asilo lo ha per l’Unione Europea e non in l’Italia. Ci dividiamo i flussi e quindi riduciamo la pentola a pressione che hanno creato in questi anni.
Lei, che a soli 26 anni è diventata la persona più giovane ad aver mai ricoperto il ruolo di Vice Presidente della Camera dei Deputati, che messaggio si sente di dare ai giovani?
Io non sono una persona che può dare consigli. Io vi posso dire quale è la mia esperienza: la mia esperienza è quella di provare a fare una cosa e ci sto riuscendo con tutti gli errori del caso; questo non significa che non sono eccezionale ma che si può fare. La politica è una cosa semplice e ci devono provare tutti, più persone oneste ci provano, più disonesti vanno a casa.
Michele Soliani
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