E’ già iniziata la “corsa al candidato” per le Elezioni americane, che si terranno nel Novembre del 2016. Oltre all’affanno ormai costante all’interno del Partito Repubblicano, in questa tornata elettorale si trovano a dover gestire un forte dibattito interno anche i Democratici, che dopo il secondo mandato di Obama sono costretti ad esprimere un nuovo candidato.
Neanche fosse una foglia di prezzemolo, che sta bene con tutto, anche questa volta per i Democratici il nome di punta è quello di Hillary Clinton. Che tuttavia è già stata travolta dalle polemiche per i motivi più disparati. Anzitutto sono state distrutte dalla Clinton circa tremila mail personali, alle quali vanno aggiunte altre cinquantacinquemila (statali) spostate dal server di casa a quello del dicastero retto dalla signora Clinton, come affermato dall’Associated Press. Non certo un segno di trasparenza da parte del “prossimo cambiamento degli USA”.
Ma a destare maggior scalpore è stata l’assenza di Hillary alla marcia di Selma, alla quale la signora Clinton ha rinunciato per partecipare alla ben più proficua riunione della Clinton Foundation, a Miami, scatenando venti di polemiche all’interno dello zoccolo duro dei Democratici.
Tutte queste polemiche hanno spaccato completamente l’opinione pubblica. Lo staff dei Democratici sostiene che queste “si placheranno appena Hillary si candiderà”. I Repubblicani sostengono invece che sia preferibile smettere di attaccare la Clinton, poiché con il suo modo di agire “sta già lavorando per loro”. Per i sondaggisti, in medio stat virtus. Le polemiche sulla Clinton non influenzeranno eccessivamente il voto, ma semplicemente Hillary è un passo indietro rispetto ai possibili candidati, Tim Kaine ma sopratutto Elizabeth Warren.
Travolta dalla “macchina del fango”, incastrata all’interno di molteplici giochi di potere, che la vorrebbero come il candidato ideale dei centristi e dei repubblicani moderati, Hillary Clinton si trova, ancora una volta nella spiacevole condizione di essere la donna di troppo, sensazione poco appagante per la sua storia privata.
Resta incredibile il fatto che, nonostante siano passati più di vent’anni, la signora Clinton stia ancora pagando politicamente gli errori del marito, a discapito delle sue capacità.
Riccardo Ficara
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