Si è finalmente formato il Governo Conte, ribattezzato Governo del Cambiamento, che alle ore 16 giurerà nella mani di Mattarella prima di presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia. Già stilata la lista dei ministri, che prevede la nomina di alcuni tecnici. Tra questi, c’è Marco Bussetti, docente di educazione fisica nativo di Gallarate, incaricato come ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Non è opportuno entrare nel merito del curriculum, visto che in Italia chiunque può essere messo in discussione per questione di titoli – anche un Presidente del Consiglio incaricato – ma è fondamentale entrare nel merito delle competenze che questo ministero avrà.
Sarebbe infatti fondamentale approfittare della conoscenza del mondo dell’associazionismo sportivo da parte di Bussetti per incentivare una programmazione seria dello sport a livello scolastico. Uno dei problemi che si sta ravvisando sempre di più in Italia è la scarsa preparazione atletica da parte dei ragazzi, limitati chi per motivo di studio chi per motivo economico alle sole 2-3 ore di ginnastica a scuola.
Ginnastica che talvolta avviene in palestre al di fuori dell’ambiente scolastico, facendo perdere ulteriore tempo per sostenere un allenamento completo e costruttivo. Sarebbe un sogno una collaborazione tra le associazioni sportive dei comuni e le scuole, istituendo dei rientri obbligatori consistenti in sedute d’allenamento di uno sport gradito ai ragazzi.
Oltre alla commistione tra scuola e sport, da troppo tempo distanti, va considerata la situazione disperata dello sport italiano: nel calcio la Nazionale fuori dai mondiali e i diritti tv del campionato non ancora perfettamente assegnati sono due pesantissimi campanelli d’allarme, ma anche i fallimenti nelle ultime spedizioni olimpiche sia estive che invernali fanno pensare che sia necessario riformare il movimento sportivo sin dai primi passi, affidando a chi ha fatto dello sport la sua vita la guida della rinascita e Bussetti può svolgere questo ruolo.
Approfittando sicuramente dell’appoggio della Lega, che lo ha indicato per il ruolo pur essendo Bussetti un “tecnico”: il tessuto associazionistico sportivo sostenuto dalla Lega nel Nord Italia potrebbe certamente essere un buon modello da importare anche nel resto della nostra Penisola. Ma la Lega non è l’unica forza che può legittimamente aspirare a un ruolo chiave nella riforma dello sport: anche Fratelli d’Italia, pur essendo formalmente all’opposizione, potrebbe aiutare nei lavori di commissione l’operato del ministro Bussetti.
Il partito di Giorgia Meloni fa infatti della cura di sé attraverso l’attività fisica uno dei suoi “cavalli di battaglia”, anche in relazione alla battaglia contro la droga e gli abusi di ogni tipo, che minano la salute e spesso avvengono per la noia che assale chi non si dedica ad un’attività motoria costante.
Volendo fare le “pulci” ai parlamentari, ci sarebbe anche qualcuno in Forza Italia più che competente al riguardo: non va dimenticata la presenza di Adriano Galliani tra gli scranni di Palazzo Madama. Altro nome che potrebbe contribuire in maniera importante e decisiva alle questioni più strettamente economiche legate al mondo dello sport, dando ancora più forza sul campo al centrodestra.