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Quello che non sappiamo sui diamanti

È risaputo che nella società moderna i diamanti rappresentino lo stato sociale di ricchezza e benessere, nel quale molta gente vuole rispecchiarsi ed identificarsi. 
Usualmente la società moderna ha voluto far credere che un diamante sia un simbolo d’amore, e che quanto più esso sia grande e prezioso tanto più l’amore sia puro e duraturo, in pochi sanno però che questa è stata una grandissima trovata pubblicitaria. Andiamo però con ordine, spieghiamo bene infatti la storia dei diamanti. 

I primi rinvenimenti di diamanti furono in India tra il 700 e l’800 a.C. I quali capirono subito il valore delle pietre ed iniziarono a commerciale, è infatti risaputo che nell’antica Roma,  essi oltre che essere ornamento per imperatori ed imperatrici, venivano usati come strumenti di incisione grazie anche alla loro caratteristica di assoluta compattezza. Fino al 1700 si credeva che queste straordinarie  pietre venissero solamente dall’India o dal Borneo, finché nel 1725 non ne vennero trovati di molto grandi in Brasile nello stato del Minas Gerais, e successivamente ancora ne furono trovati moltissimi nel Sudafrica a partire dal 1867, ed proprio questa massiccia quantità di diamanti che fece scoppiare la guerra Anglo-Boera nello stato africano. 
La sovrabbondanza di produzione e le incessanti guerre per il controllo dei territori, fecero abbassare notevolmente i prezzi ed il valore dei diamanti. 

closeup photography of clear jeweled gold colored cluster ring on red rose
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Nel 1880 essi erano ormai considerati delle pietre semi preziose, finché nel 1905 non venne trovato il più grande diamante grezzo della storia, portando con se una nuova ondata di richieste delle pietre.  Il mercato diamantifero ebbe una nuova crisi a partire dal 1938, a causa della scoperta di numerose nuove miniere come in Australia e Siberia, il mercato era saturo, e le vendite crollate. 
Fu allora che Ernest Oppenheimer, uno dei principali commercianti al mondo di diamanti, ideò con l’agenzia pubblicitaria NW Ayer, una colossale trovata commerciale che avrebbe per sempre cambiato il modo di concepire queste pietre. I diamanti vennero pubblicizzati su tv, giornali, cartelloni, radio, e perfino nelle scuole, come il regalo perfetto da fare alla propria amata, come anello di fidanzamento o come semplice dimostrazione della grandezza dei sentimenti. È proprio allora che venne idealizzato il concetto del : “un diamante come l’amore è per sempre”, la trovata pubblicitaria ebbe così tanto successo che nel 1944 in America ci fu un incremento delle vendite del 55% e che resiste ancora oggi, difatti ogni persona che vuole fare la proposta di matrimonio, oltre ad un bel ristorante accompagna essa, con un bellissimo anello tempestato da diamanti. 

Una scomoda verità 
Alla base della vendita di queste pietre preziose c’è però un lato più oscuro che coinvolge lo sfruttamento delle persone e dei paesi che hanno la fortuna di averne la maggior quantità. Attualmente i principali stati produttori di diamanti sono Botswana, Angola e Congo, oltre a Russia e Canada. È dunque facile capire come i paesi arretrati dell’Africa siano sfruttati dalle multinazionali, che si arricchiscono privando questi stati del loro beni più preziosi. 
Lo sfruttamento è alla base del colonialismo europeo che ancora oggi dunque non sembra essere cessato, anzi, tale sfruttamento, porta in maniera del tutto facile ingenti somme di denaro ai paesi più occidentali, che beneficiano di una datata scoperta e trovata pubblicitaria per aumentare ogni anno a dismisura le proprie tasche.


Adorno Daniele