Pochi personaggi dello scenario politico del Trentino hanno lo spessore culturale, la tenacia, la scomodità e la caparbietà di Emilio Giuliana. Già noto da tempo per aver combattuto battaglie controverse, ora Giuliana è corteggiato da più liste per essere candidato al Consiglio provinciale del Trentino. Un personaggio da amare o da odiare, ma al momento è rimasto uno dei pochi esponenti della Destra sociale in Trentino.
Le sue sono battaglie di Destra, ma Giuliana è di “Destra“? “Il filosofo spagnolo Ortega Y Gasset– ha affermato Emilio Giuliana nel corso dell’intervista – definì destra o sinistra uno dei modi che ha un uomo per autoproclamarsi imbecille. La mia visione del mondo è tradizionale solare, la stessa di Platone, Virgilio, Dante, Chercheston, Tolkien, Gentile, Guareschi, Putin, Marion Le Pen, Orban, Meloni, Salvini e tanti altri“.
A poche settimane dalle elezioni provinciali, che vedranno da una parte il Centrodestra unito e molto probabilmente trainato dalla Lega, mentre dall’altra il Centrosinistra si presenterà spaccato, con il PD, la sinistra e alcuni centristi a sostegno di un candidato e il solo PATT a sostegno del Presidente uscente Ugo Rossi. Una scissione che, di fatto, certifica la fine dell’alleanza del Centrosinistra autonomista che aveva invece trionfato nel 2013.
In un contesto politico così particolare e in profonda trasformazione, un personaggio politico come Emilio Giuliana indubbiamente sembra non facile da maneggiare. Qui di seguito l’intervista.
Lei si è da sempre battuto contro l’immigrazione incontrollata e contro la mancanza di rispetto della cultura e delle tradizioni locali. La mia domanda è se Lei si possa definire come una persona di destra…
Già venti anni fa, studiando ed analizzando la geo-politca, con lungimiranza anticipavamo quella che sarebbe stata la nostra società a causa della globalizzazione. Oggi, sfortunatamente, i nostri avvertimenti sono diventati realtà. Magra soddisfazione, perché se da un lato abbiamo dimostrato che non eravamo dei visionari pazzi esaltati, oggi ne paghiamo le conseguenze perché viviamo gli effetti della globalizzazione. Anche se con un ritardo di due decadi, alcune nostre denunce non sono cadute nel vuoto, oggi tutti conoscono la piovra planetaria Soros, Bilderberg, Trilateral, eccetera. Il filosofo spagnolo Ortega Y Gasset definì destra o sinistra uno dei modi che un uomo ha per autoproclamarsi imbecille.
Quindi Lei non si definisce di Destra, ma che visione ha?
La mia visione del mondo è tradizionale solare, la stessa di Platone, Virgilio, Dante, Chesterton, Tolkien, Giovanni Gentile, Giovanni Guareschi, Putin, Marion Le Pen, Orban, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Thomas Sankara, Mohamed Konare, Kemi Seba.
Torniamo al tema elezioni provinciali, Lei ha un qualche candidato vicino dal punto di vista ideologico?
Tra i candidati dei partiti della coalizione che sosterranno Fugatti presidente, a difendere i principi, i valori etici e morali dei nostri padri e della nostra patria ne ho individuati un paio, Federico Secchi Fratelli d’Italia e un candidato della Lega. A proposito di Lega è bene precisare, che chi voterà la Lega locale non vota Salvini, voterà candidati che non conoscono la geo-politica, non conoscono la Storia, la cultura generale, i fondamentali della filosofia, l’economia, la religione cristiana.
Sono parole pesanti…
Governare non è un post o un like sui social. Comunque, la pochezza intellettuale, umana e spirituale è equamente ripartita in tutti i partiti della coalizione.
Parliamo della posizione delicata di Fratelli d’Italia a livello nazionale, posizione che non boccia in toto il governo gialloverde, ma anzi cerca di portare alla luce storiche battaglie di una certa destra. Lei come la pensa a riguardo su M5S, Lega e Fratelli d’Italia?
Il M5S è l’attuale partito americano in Italia. La Lega a trazione Salvini ha abbracciato il sovranismo, con la sovranità sottratta all’Italia proprio l’8 settembre del 1943 e patriottismo nazionale, principi e sentimenti attinti a piene mani dal defunto Movimento Sociale Italiano. A pieno titolo Fratelli d’Italia sarebbe l’erede del MSI, dipende da Fratelli d’Italia accettare questa eredità o passare definitivamente il testimone alla Lega di Salvini. Fratelli d’Italia del Trentino ha rinunciato alla paternità missina.
In che senso Fratelli d’Italia in Trentino ha rinunciato alla paternità missina?
Faccio politica da quando ero adolescente, per vocazione, per dovere, se i partiti vogliono accogliere e far tesoro della mia esperienza, coerenza, preparazione culturale sono a disposizione, diversamente non ho nulla da rimproverarmi perché la mia vita è trascorsa senza mai disattendere i principi e i valori che mi hanno lasciato in eredità i miei avi. In onore e ossequioso rispetto con i miei antenati mi sento di mutuare la frase del conte Giuseppe Viscovich, Ti con nu, nu con ti, perché come diceva Tolkien le radici profonde non gelano mai!
Si sente dire sempre più spesso che la politica italiana sta perdendo cultura. Intellettuali schierati politicamente a sostegno più di un’idea che di un partito sono rari. Dove crede stia andando la cultura della Destra in Italia? Verso quali correnti tende? E il capitale storico della Destra, che dall’MSI è arrivato fino ad oggi, che fine farà secondo Lei?
La politica attuale, in generale risente della scomparsa di intellettuali politici di spessore. La fine delle Prima repubblica è stata la pietra tombale di una classe politica intellettuale che non ha dato figli, una delenda cartago. I risultati si vedono. Fuori dai partiti politici gl’intellettuali solari ai quali si dà spazio mass mediatico si possono contare sulla punta delle dita di una mano, Veneziani, Buttafuoco, Sofo. Fuori dai mainstream, gl’intellettuali con una visione del mondo tradizionale sono sempre stati e sono molti e di spessore, cosa che i sinistri possono solo sognare, ed accontentarsi di soggetti come Saviano, Cacciari, Vauro, Gruber…che pietà!!
Voglio farle una domanda scomoda e a bruciapelo. In tanti la accusano di essere antisemita, ma Lei si può autodefinire antisemita?
Ho sempre sostenuto la cultura della vita contro l’incultura della morte, indi per cui nel mio vocabolario non esiste la parola anti, ma pro. Non sono antisemita. Invece è chiaramente stupido colui che non distingue la differenza che passa tra antisemitismo e il sacrosanto diritto dei popoli all’autodeterminazione, nel caso di specie quello palestinese. Due popoli, due stati, così come auspicato da Moro, Andreotti, Craxi, Mitterad, Chirac, Putin. D’altro canto anche Giorgia Meloni sostenne le ragioni del popolo tibetano oppresso dalla Cina.
Quindi lei piuttosto è semplicemente un filopalestinese?
Io sono a difesa dei popoli oppressi. Voglio ricordare che da qualche settimana il governo israeliano ha varato una legge che definisce Israele uno stato ebraico, per soli ebrei. Tale legge è una scelta che sposa i dogmatici principi democratici?
Manca ormai pochissimo alla definizione ufficiale delle liste per le elezioni provinciali. Lei si candiderà? Se sì, per quale lista o coalizione?
Due partiti che fanno parte della coalizione di centrodestra hanno sondato la mia disponibilità a candidarmi (lo testimoniano i messaggi in memoria del telefono mostrati n.d.r.), paradossalmente le richieste non sono arrivate dai partiti più vicini alle mie posizioni politiche.
In che senso?
A dire il vero, di recente un dirigente dei vertici romani di un partito conservatore mi ha chiesto di candidarmi per loro, candidatura assurdamente ostacolata a livello locale. Un vecchio proverbio cinese asseriva che un uomo onesto è una sciagura pubblica. Pare che il destino sia beffardo verso i migliori, i quali devono sempre soccombere per mano dei mediocri…i risultati si vedono!!! Portae inferi non praevalebunt
Riccardo Ficara Pigini