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Si stringe una cintura alla gola per una challenge su TikTok. Morta una bambina di 10 anni

Uno dei grandi temi che continua a caratterizare l'opinione pubblica internazionale è sicuramente quello relativo alla pericolosità dei social network e sulla loro accessibilità alle fasce più giovani della popolazioni.

Uno dei grandi temi che continua a caratterizzare l’opinione pubblica internazionale è sicuramente quello relativo alla pericolosità dei social network e sulla loro accessibilità alle fasce più giovani della popolazione. 

Nel corso degli anni la pericolosità dei social network è stata messa in evidenza più volte. Dalla controversa Blue Whale Challenge, passando per il Momo Game e arrivando sino alla figura di Jonathan Galindo, sono stati numerosi i casi in cui si è arrivati a discutere sulla necessità di proteggere i giovanissimi dalle insidie di internet e dei social network. 

Oggi, purtroppo, questo problema è tornato di strettissima attualità a causa di quanto accaduto a Palermo, dove una bambina di 10 anni è stata ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale G. Di Cristina, dopo essersi legata una cintura alla gola per partecipare ad una challenge su TikTok. Muore poche ore dopo. I genitori offrono l’espianto.

TikTok, ricordiamo, è un social negtwork cinese divenuto molto famoso tra i più giovani dove, con il solo aiuto dello smartphone, si possono girare brevi video. Tra le caratteristiche di questo social vi è il fatto che gli utenti possano girare i loro video seguendo trend o challenge, nella speranza di diventare virali e di essere visti da tutti. 

Proprio una di quelle “sfide”, la Black out challenge, sarebbe alla base di questa tragedia. La bambina infatti avrebbe provato a partecipare a questa prova, che consiste nello stringersi una cintura intorno alla gola e cercare di resistere il più a lungo possibile

Stando alle prime ricostruzioni, la giovanissima avrebbe provato a partecipare a questa challenge, perdendo però i sensi a causa dell’asfissia prolungata a cui si era sottoposta, e andando in arresto cardiocircolatorio

Trovata dai genitori, è stata subito tradotta all’ospedale per bambini di Palermo, G. Di Cristina, dove il suo cuore ha ricominciato a battere grazie al pronto intervento del personale medico che l’ha rianimata. 

Nonostante il lavoro dell’equipe medica però, non ce l’ha fatta.

Ora la Procura ha aperto due inchieste. Una parla di istigazione al suicidio.