Il 18 aprile dello scorso anno, la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha inviato una formale richiesta al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. L’obiettivo era poter accedere al Casteller, accompagnati da personale specializzato, allo scopo di verificare le condizioni di detenzione e di salute dell’orsa JJ4 catturata poco tempo prima.
Tuttavia, la richiesta è rimasta senza risposta e, il giorno successivo, i rappresentanti dell’associazione si sono presentati all’ingresso dell’area gestita dal Corpo Forestale Trentino per chiedere ancora una volta, invano, di poter entrare e controllare le condizioni degli animali.
Ora, quasi due mesi dopo la cattura di JJ4, la LAV ha presentato una nuova richiesta di accesso al Casteller, accompagnati da personale tecnico-scientifico-medico veterinario. L’obiettivo è verificare le reali condizioni di salute di M49, Jj4 e del cucciolone, recluso da oltre un mese nel carcere a cielo aperto della Provincia di Trento.
La richiesta è stata presentata alla Provincia Autonoma di Trento a firma del Presidente della LAV, Gianluca Felicetti, legale rappresentate dell’associazione animalista. La richiesta prevede anche la richiesta di resoconti ufficiali e medico veterinarie di tutti e tre gli orsi detenuti al Casteller.
Gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato, e per questo motivo, la LAV ritiene che la Provincia di Trento abbia il dovere di assicurare piena trasparenza informando tutti i cittadini sulle condizioni di vita degli orsi reclusi nella sua struttura. Tuttavia, riteniamo anche che sia nostro dovere morale ed etico vigilare affinché le loro condizioni da reclusi siano le migliori possibili” ha sottolineato il Presidente di LAV Felicetti.
“In attesa che venga accolto dalla Provincia di Trento il nostro progetto per portare in salvo Jj4, vogliamo vigilare sulla vita degli orsi reclusi al Casteller”, ha concluso Massimo Vitturi, responsabile area Animali Selvatici di LAV.
