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Editoriali

Il problema dei “presentabili” di Fratelli d’Italia in Trentino

Il problema delle candidature per le prossime elezioni provinciali, soprattutto per quanto riguarda Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, è un argomento che solleva diverse preoccupazioni. Questo perché, nonostante il partito stia vivendo una netta ascesa rispetto alle elezioni provinciali del 2018, al traino dei risultati nazionali, esiste il rischio che vengano eletti individui che hanno già dato prova di non disprezzare l’italico vizio del trasferissi da una compagine all’altra.

Nomi, noti agli “esperti del settore”, che senza imbarazzo alcuno hanno tenuto, nel corso della loro vita politica, un percorso tutt’altro che lineare preferendo ora questo, ora quel partito; sollecitati, vien da pensare, più da stimoli di collocazione personale che da spinte ideologiche.

Questo problema è certamente delicato e non può passare inosservato, in quanto vi è il rischio che la militanza, che costituisce la base del partito di Giorgia Meloni, non venga promossa. Inoltre, potrebbero essere favoriti solamente coloro che sono già famosi e che, alla prima occasione utile, potrebbero abbandonare il partito senza alcun rimorso.
Non si vuole porre una critica nei confronti di coloro che hanno dimostrato coerente fedeltà ad un’idea nel corso del tempo, bensì si intende criticare coloro che si candidano solo per mero opportunismo, senza una storia di militanza seria all’interno di Fratelli d’Italia. Il rischio è che si crei una squadra costituita da “top player” che potrebbero, però, rivelarsi non vincenti, proprio come spesso accade nello sport.

È innegabile che Giorgia Meloni abbia riscosso e stia riscuotendo molti consensi e che il suo partito sia stato in forte crescita. Tuttavia, per garantire una continuità e una coerenza ideologica, è necessario fare attenzione ai curricula di chi comporrà la lista nelle prossime elezioni provinciali.

È giusto sottolineare che il fenomeno dei “voltagabbana” non riguarda solo Fratelli d’Italia, ma anche altri partiti politici. Tuttavia, si presenta prepotente quando un partito o un movimento attraversa un periodo di successo e di forte crescita.
Qui attira a sé nuove figure, alcune delle quali si esercitano nel “salto-sul-carro-vincente”. L’importanza a livello locale delle elezioni provinciali fa da comburente a queste infuocate passioni ma, insieme, deve sollecitare estrema cautela.

Purtroppo, spesso nella scelta dei nomi ci si basa sulla notorietà e sulla visibilità dei singoli, a discapito di coloro che hanno una reale storia di militanza nel partito. Questa pratica può danneggiare la credibilità di Fratelli d’Italia e portare all’emergere di volti nuovi che non hanno dimostrato un autentico impegno nella promozione delle idee del partito. Per inciso: è una valutazione calzante a tutte le compagini in forte ascesa.

Per evitare che ciò accada, è necessario che il partito svolga un’attenta selezione dei candidati, esaminando attentamente il loro curricula e la loro storia di militanza. È fondamentale che si valutino i risultati ottenuti nel promuovere e sostenere le proposte di Fratelli d’Italia, al fine di garantire una continuità e una rappresentanza coerente nelle future elezioni provinciali.

È necessario quindi guardare oltre la mera notorietà e valutare attentamente i vari curriculum dei candidati, al fine di garantire una rappresentanza basata sulla coerenza ideologica e sulla storia di militanza all’interno del partito. Solo così sarà possibile preservare l’identità e la credibilità di Fratelli d’Italia ma, soprattutto, dare volto alla coerente meritocrazia che la Destra, quella dell’anima e non di facciata, ha nella propria eredità genetica.

Raimondo Frau