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Editoriali Politica locale

Regionali Trentino-Alto Adige, maggioranza difficile da trovare

Alla conclusione delle elezioni provinciali in Trentino e in Alto Adige resta aperta la questione legata all’individuazione della maggioranza in Consiglio regionale, frutto soprattutto dell’estrema frammentazione del voto altoatesino.

Andando con ordine, il Consiglio provinciale del Trentino è definito in maniera chiara: il Centrodestra ha vinto conquistando la maggioranza dei seggi, con 5 Consiglieri della Lega, 5 di Fratelli d’Italia, 4 della civica “Fugatti Presidente” – lista creata dall’Assessore uscente Achille Spinelli – e 2 dalla lista civica che ha eletto Mattia Gottardi e Vanessa Masè. A questi vanno aggiunti Luca Guglielmi della lista Fassa e i 3 Consiglieri del PATT.

Proprio il PATT svolge un ruolo fondamentale da ago della bilancia: il suo 8,18% infatti non solo ha permesso a Fugatti di rivincere superando il 50%, ma anche di superare Valduga, poiché se gli autonomisti avessero appoggiato la candidatura del Sindaco di Rovereto, quest’ultimo avrebbe potuto totalizzare il 45% circa dei consensi battendo per due punti il Presidente uscente.

Le vicende del PATT sono poi direttamente collegate all’SVP, il partito “gemello” per l’Alto Adige: qui gli autonomisti guidati dal Presidente uscente Arno Kompatscher si sono fermati a 13 consiglieri, in calo rispetto anche alle scorse provinciali del 2018 ma comunque stabilmente primo partito con un distacco di oltre 20 punti sugli sfidanti del Team K (34,53% per l’SVP, 11,09% per il Team K).

L’asse PATT-SVP parte quindi da 16 consiglieri, che sono il principale pacchetto per andare a costruire la maggioranza in Consiglio regionale, che dovrà essere prevedere almeno 36 seggi. Qui iniziano le difficoltà: dal 2018 al 2023 si era trovato un equilibrio intorno a un accordo elettorale tra SVP-PATT e la Lega, così da confermare le due Giunte provinciali e quindi, a cascata, quella regionale.

Questa volta non sarà possibile seguire questo accordo: se infatti il PATT e il Centrodestra hanno 20 consiglieri in Trentino e il voto di Fugatti che ne blindano la maggioranza, in Alto Adige la medesima alleanza si ferma a 16, un numero che potrebbe garantire una – risicatissima – stabilità regionale ma non sono sufficienti per dare un Governo di Centrodestra autonomista alla Provincia Autonoma di Bolzano.

La situazione non migliorerebbe nemmeno se il PATT “tradisse” il mandato in Trentino formando una grande coalizione con il Centro-sinistra: i 3 del PATT si aggiungerebbero ai 7 Consiglieri del Partito Democratico, ai 3 di Campobase e ai due eletti dall’Alleanza Verdi-Sinistra e da Casa Autonomia, più Valduga, per un totale di 16, ai quali sommare i 13 dell’SVP, i 3 dei Grunen altoatesini e i 2 eletti con il PD di Bolzano e la lista “Civica” che raggruppava candidati anche di Azione e Italia Viva. Risultato blocco a 34 seggi e per di più grave crisi nella Giunta Fugatti II che non avrebbe più i numeri per la governabilità, fermandosi ad appena 18 consiglieri su 35.

Chi difficilmente potrà far parte della coalizione di Governo regionale sono i movimenti separatisti se non addirittura indipendentisti: il Sud-Tiroler Freiheit ha eletto 4 consiglieri (raddoppiando la sua presenza in Consiglio provinciale) e sono entrati 3 Consiglieri di due movimenti indipendentisti come JWA (2 eletti) e Fur Sudtirol mit Widmann (1 eletto). A questi vanno aggiunti, anche se una minima possibilità di dialogo esiste, gli indipendentisti di Die Freiheitlichen, che hanno eletto 2 consiglieri.

Dei 70 consiglieri totali, 7 sicuramente non possono far parte della maggioranza e 2 possono trovare un’intesa con la Lega ma difficilmente potrebbero accettare di governare insieme a Fratelli d’Italia. Il Centro-sinistra, pur disgregato, può contare su circa 18 consiglieri; Filippo Degasperi e il Team K – accomunati dall’essere fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, che si trova ora senza rappresentanza in entrambe le province – contano 5 consiglieri; il blocco autonomista SVP-PATT è fermo a quota 16; il Centro-destra si attesta su quota 21 consiglieri compreso Fugatti; il movimento no-vax Vita chiude il quadro con un consigliere.

Sicuramente, la linea strategicamente più logica è quella che porta a un accordo Centrodestra-PATT-SVP per blindare la Giunta Fugatti arrivare a una maggioranza a livello regionale, ma è tutto da capire chi sarà il soggetto politico che assicurerà i due seggi mancanti in Alto Adige per riportare al Governo della provincia Arno Kompatscher. Se questi due seggi non si trovano, non si può escludere un vero e proprio ribaltone con il Centro-sinistra a riprendere il controllo della Regione Trentino-Alto Adige attraverso i determinanti voti del Team K. Uno scenario che sarà più chiaro solo nei prossimi giorni.

Riccardo Ficara Pigini